1987

Nell'estate 1987 viene quindi inaugurata la prima edizione del torneo: 32 partecipanti che si sfidano in una prima fase di qualificazione e di cui solo 8 accedono direttamente alle semifinali.
In questa prima edizione il sorteggio non é completamente libero. Al fine di garantire una certa omogeneità nelle coppie la lista dei partecipanti viene divisa in due categorie: una metà costituita dai giocatori, sulla carta, più forti e la seconda metà formata dai partecipanti meno quotati. Ciascuna coppia viene quindi formata da un componente di ciascuno dei due gruppi. Questa regola verrà applicata solamente nel corso della prima edizione e sarà sostituita, negli anni successivi, da vincoli più blandi nei sorteggi fino ad arrivare al sorteggio completamente libero (con la sola eccezione dell'edizione 1999).

Alessandro De Vincentiis, uno dei favoriti per la vittoria finale, viene penalizzato da sorteggi sfavorevoli e non riesce ad entrare nel gruppo degli otto semifinalisti. Per contro Carlo Berra e Gianni Risottino, appartenenti alla categoria dei "meno forti" raggiungono brillantemente l'ultima partita del torneo e danno vita, insieme ad Osvaldo Volpe e Andrea Paroletti ad un'appassionante finale che Volpe e Risottino si aggiudicano al terzo set.

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1988

Dopo il successo della prima edizione anche nel 1988 il torneo registra una delle sue annate più gloriose. Volti nuovi, in particolare giovani dei condomini Fornaci e Cofim, debuttano nel torneo, mentre una gran parte degli adulti che avevano già dato vita all'edizione precedente (Giorgio Tassi, Giancarlo Fusé, Angelo Milani e Girolamo De Vincentiis, solo per citarne alcuni) riconfermano la loro presenza.

Stavolta Alessandro De Vincentiis si prende la rivincita dopo la delusione dell'anno precedente e conquista per la prima volta il torneo in coppia con il fratello Girolamo.
In finale però i fratelli De Vincentiis devono faticare ben più del previsto per avere la meglio sulla coppia formata da Silvano Giorcelli e Mario Minutolo che, nonostante gli sfavori del pronostico e le fatiche della semifinale contro Persico e Raffaella Fusé, riesce a costringere i più quotati avversari al terzo set di un'altra avvincente finale.

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1989

Il 1989 segna un'altra annata decisamente florida per il Torneo Doppio Giallo La Chapelle: Tabellone con oltre 30 partecipanti tra cui molti giovani.
In questa edizione inotre vengono introdotti i quarti di finale, in modo da garantire, visto anche l'alto numero di partecipanti, una selezione meno rigida dopo la fase eliminatoria e in generale un maggior numero di partite.

L'edizione 1989 può forse essere considerata quella di Fabrizio Rivera. Il talentuoso giocatore torinese domina le sue partite e dà spettacolo grazie al suo gioco aggressivo e particolarmente adatto al doppio e alla superficie veloce del campo de La Chapelle.
In finale Rivera ha inoltre la fortuna di trovarsi in coppia con il super favorito Alessandro De Vincentiis. I due giovani non lasciano scampo alla coppia avversaria formata da Giancarlo Fusé e Roberto Ferroni ai quali concedono un solo game in tutta la partita.

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1990

Il 1990 segna un'altra annata di successo organizzativo del torneo che, secondo una formula ormai collaudata, continua a garantire divertimento e ad attrarre partecipanti. I nuclei familiari "storici" (Giorcelli, Fusé, Tassi, De Vincentiis, Ferroni, Cartolaro) riconfermano la loro presenza e a questi si aggiungono il gruppo Mantelli (rappresentato in questa edizione dai soli Claudio e Francesca) e i gruppi Milani e Apostolo che possono ora contare anche sulla partecipazione rispettivamente di Manuela e Romina.

In finale Emanuele Tassi e Matteo Fusé se la devono vedere contro Alessandro De Vincentiis e Alessandro "Lele" Baldi. Nonostante proprio i giovani Fusé e Tassi fossero riusciti a battere Sandro in un incontro della fase eliminatoria, la finale é tutta un'altra storia e con l'aiuto di Baldi, talentuoso mancino, De Vincentiis riesce per la terza volta consecutiva a conquistare l'ambito trofeo sancendo così una vera e propria egemonia.

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1991

Nel 1991 é ancora Silvano Giorcelli ad organizzare il torneo che é ormai divenuto un piacevole evento sportivo e di socializzazione all'interno del condominio, grazie anche ai generosi finanziamenti di numerosi sponsor che mettono a disposizione premi di valore decisamente superiore alla media di analoghe manifestazioni.
Una leggera flessione nel numero degli iscritti, 28, non compromette comunque la riuscita del torneo.

In finale arriva per la quarta volta consecutiva Alessandro De Vincentiis che trova come compagno Silvano Giorcelli, il quale stavolta, a differenza di tre anni prima, affronta l'incontro con i favori del pronostico; loro avversari la coppia formata da Giorgio Tassi e Roberto Mantelli, quest'ultimo alla sua prima partecipazione al torneo.
I due favoriti vincono il primo set e tutto lascia pensare che De Vincentiis possa per la quarta volta mettere le mani sulla coppa del primo classificato. Invece Tassi e Mantelli non si perdono d'animo e riescono a trascinare la partita al terzo set dove a sorpresa si impongono sfruttando anche un'ottima complementarietà tra il gioco al volo di Tassi e la regolarità di Mantelli.
Questa partita determina anche la fine dell'era De Vincentiis: da quell'anno infatti il pluricampione torinese non parteciperà più al torneo La Chapelle.
Da notare che il '91 segna anche il debutto del giovane Marco Capriolo che negli anni a venire scriverà più volte il suo nome nell'albo d'oro del torneo.

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1992

L'edizione 1992 vede il numero dei partecipanti riportarsi nuovamente a quota 32 giocatori, grazie all'ingresso nel torneo di alcuni giovani promettenti, tra cui Gianluca Gori, che in futuro riuscirà anche ad aggiudicarsi l'ambito trofeo del primo classificato.
Questa edizione registra anche il ritorno alla competizione sul campo de La Chapelle di Umberto e Davide Gabbiani, che hanno senza dubbio formato uno dei gruppi familiari più forti della storia del torneo. Proprio Umberto e Davide si trovano uno di fronte all'altro in una delle due semifinali dove il più giovane Davide, in coppia con un allenatissimo Capriolo, riesce ad avere la meglio sul padre Umberto.

Dall'altra semifinale escono vincitori Giorgio Tassi e Silvano Giorcelli. In finale il sorteggio ripropone le stesse coppie delle semifinali: da un lato Gabbiani e Capriolo che disputano la loro prima finale e dall'altra Tassi e Giorcelli, che sono rispettivamente alla seconda e terza finale.
Nonostante il pronostico dia per favorita la coppia Gabbiani/Capriolo questi ultimi giocano eccessivamente contratti e finiscono sorprendentemente per perdere per 6/4 la prima frazione di gioco. Tuttavia all'inizio del secondo set Giorcelli, nel tentativo di recuperare una palla corta, avverte un improvviso dolore alla gamba e si ferma. Attimi di preoccupazione, il gioco non accenna a riprendere. Giorcelli raggiunge il bordo campo ove gli viene prestato soccorso; dopo alcuni vani tentativi l'organizzatore e ideatore del torneo é costretto ad arrendersi ad uno stiramento muscolare.
Per la prima volta nella storia del torneo la finale (che peraltro si stava prospettando quanto mai avvincente) rimane incompiuta. Capriolo e Gabbiani conquistano per la prima volta il trofeo La Chapelle, Giorgio Tassi stavolta si deve accontentare del secondo posto mentre Giorcelli per la terza volta deve rimandare l'appuntamento con la vittoria in finale.

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1993

Il 1993 é forse l'ultimo anno in cui la gran parte dei partecipanti é costituita dal nucleo "storico" del torneo, formato dai gruppi Giorcelli, Tassi, Fusé, Apostolo e Milani. Non c'é più Alessandro De Vincentiis, dominatore del primo quinquennio di storia del torneo e anche Davide Gabbiani, uno dei due campioni uscenti, non é presente al via. A colmare il vuoto ci pensa Osvaldo Volpe, alla sua seconda partecipazione dopo la vittoria nella prima edizione del torneo.

In finale si trovano di fronte Claudio Mantelli ed Emanuele Tassi che curiosamente erano stati sorteggiati più volte in coppia durante i turni precedenti. Mantelli trova nell'urna Volpe mentre Emanuele Tassi gioca insieme al padre Giorgio che é alla sua terza finale consecutiva. La partita é piuttosto combattuta e alla fine con il punteggio di 7/6 6/3 Volpe e Mantelli si aggiudicano il torneo. Volpe con due vittorie su due partecipazioni entra a buon diritto nel novero dei più forti giocatori della storia del torneo, mentre Mantelli, centrando la sua prima vittoria, pone le basi per quello che sarà un futuro di successi sul campo de La Chapelle.

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1994

Il 1994 segna, in un certo senso, un passaggio di consegne ai vertici del torneo. Nessuno dei dominatori (De Vincentiis A., Volpe, Tassi G., Gabbiani D.) delle passate edizioni é presente in tabellone e anche la partecipazione dei gruppi "storici" del torneo si é notevolmente ridotta.
Fa il suo esordo Tom Bozzalla, che durante il torneo si esprime al meglio delle sue possibilità interpretando bene il gioco di doppio su una superficie veloce quale il mateco. A dimostrazione del ricambio generazionale che avviene nel '94 basti pensare che tra gli otto semifinalisti solo Franco Pacetta ha più di 25 anni ed in finale approdano quattro ragazzi dei quali il più vecchio é Matteo Fusé, che all'epoca non ha ancora 21 anni.

A fianco di Fusé in finale c'é Claudio Mantelli. I due costituiscono una coppia dal gioco aggressivo e spettacolare. Dall'altra parte della rete si trovano però Bozzalla e un Capriolo al top della forma. Questi ultimi riescono ad aver la meglio sui forti avversari e vanno a formare la prima coppia vincitrice del torneo formata da due giocatori entrambi con meno di 20 anni.

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1995

L'edizione 1995 segna un importante passaggio di consegne: Silvano Giorcelli, ideatore del torneo, decide di rinunciare all'organizzazione.
A prendere in mano la gestione si offre quindi Adolfo Apostolo, che sin dai primi anni ha sempre mostrato grande entusiasmo ed interesse nei confronti della manifestazione.
Alla transizione a livello di gestione si accompagna anche una transizione nei protagonisti del torneo. Finita l'era dei "big" dei primi anni i protagonisti sono ormai altri: Marco Capriolo, Matteo Fusé e Claudio Mantelli sono ormai maturi per essere considerati tra i favoriti in un'edizione che vanta un elevato livello medio di gioco.
Il '95 deve infatti essere ricordato per la partecipazione di Davide Casale, probabilmente il più forte giocatore in assoluto che abbia partecipato al torneo e per il debutto di Franco Giacometti, destinato a diventare leader indiscusso del torneo nella seconda metà degli anni '90. Il torneo trae nuova linfa anche dalla partecipazione di alcuni giocatori (come De Castelli, Nobili, Fracassi) che in futuro si riveleranno assidui frequentatori della manifestazione.

Dopo i primi turni appare piuttosto chiaro che difficilmente Casale riuscirà a farsi scappare la vittoria finale, nonostante il sistema del Doppio Giallo sia creato apposta per smentire i pronostici facili. Ad ogni modo Casale risulta troppo forte per gli avversari e raggiunge senza problemi la finale dove per giunta viene sorteggiato in coppia con Giacometti, a formare quella che probabilmente é la coppia più forte della storia del torneo. L'altra coppia finalista é formata da Matteo Fusé e Marco Capriolo, i quali possono però poco contro lo strapotere degli avversari.

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1996

Il trionfatore dell'anno precedente, Casale, non partecipa (e non parteciperà più neanche alle successive edizioni) e questo ovviamente lascia spazio alle ambizioni dei soliti Fusé, Mantelli e Capriolo oltre che ovviamente del campione uscente Giacometti.
Il tabellone é ancora a 32 giocatori, mancano all'appello diverse famiglie (ad esempio Tassi, Giorcelli e De Vincentiis) che formavano lo "zoccolo duro" dei primi anni del torneo, ma nuovi partecipanti, più o meno giovani, irrompono sulla scena.
Si rivede Bozzalla che però non riesce a ripetere l'exploit del '94 e viene prematuramente estromesso nel girone eliminatorio.

In finale vanno 3 dei favoriti (Fusé, Mantelli e Capriolo) mentre il quarto posto, che i pronostici di inizio torneo attribuivano a Giacometti, viene invece preso dall'outsider Antonio Musolino, già semifinalista nel '91.
I quattro danno vita a quella che é senza ombra di dubbio una delle finali più avvincenti dal punto di vista delle emozioni. Dopo circa 3 ore di gioco e dopo aver annullato un match/point Fusé e Capriolo piegano Mantelli e Musolino 10/8 al tie break del terzo set.

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1997

L'edizione 1997 rappresenta un buon esempio di quanto possano essere imprevedibili gli esiti di un torneo di doppio giallo.
Al via mancano due dei grandi favoriti: Fusé e Giacometti. Sembrerebbe quindi che la strada sia spianata per Mantelli e Capriolo i quali però vengono entrambi clamorosamente estromessi nel girone eliminatorio. Tra i semifinalisti si trovano invece diversi outsider quali De Castelli, Apostolo e i giovani Gianluca Gori e Cristina Panizzolo.

In finale il caso vuole accoppiato un giovane con un adulto. Il bravo Rena é in coppia con un redivivo Bozzalla mentre il forte Caruso é affiancato da Gori. Da notare la presenza di tre giocatori alla loro prima finale.
Alla fine sono Caruso e Gori ad alzare la coppa del primo posto sancendo così anche il successo di Gori, uno dei più giovani vincitori della storia del torneo.

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1998

L'edizione 1998 fa registrare un sensibile calo nelle iscrizioni. Venuti meno i gruppi storici manca un ricambio generazionale e sembra proprio mancare un folto gruppo di appassionati praticanti di tennis che formi l'ossatura del torneo come invece accadeva durante il primo decennio della manifestazione.
Apostolo tuttavia non si perde d'animo e riesce comunque a raccogliere 24 giocatori per dar vita ad un'edizione forse un po' sotto tono rispetto ai fasti degli anni passati.
Il torneo in quell'anno tra l'altro é anche funestato dalla pioggia che costringe a diverse interruzioni e a sconvolgimenti del programma.

A contendersi la vittoria finale stavolta sono i quattro favoriti dal pronostico: i soliti Fusé e Capriolo contro Mantelli e Giacometti. Fusé e Capriolo formano una coppia forte, ormai esperta e con diversi successi alle spalle. Tuttavia Mantelli e Giacometti sono entrambi al massimo della loro forma e oltretutto l'efficace gioco a rete di Mantelli si completa benissimo con i devastanti colpi da fondocampo di Giacometti.
La finale non ha storia e Mantelli e Giacometti portano entrambi a due i propri successi personali nel torneo.

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1999

Il 1999 segna probabilmente il momento più buio della storia del torneo, la cui disputa stessa viene messa in discussione tanto é basso il numero dei potenziali iscritti.
Mantelli e Apostolo fanno di tutto per poter perlomeno organizzare una versione minore del torneo e così effettivamente sarà. Tabellone ridottissimo a 16 giocatori con accesso diretto alle semifinali dopo una breve fase eliminatoria.
Data la disparità di livello tra i partecipanti (alcuni di essi giovanissimi) viene eccezionalmente reintrodotto un meccanismo di sorteggio "guidato" secondo il quale ogni coppia deve essere costituita da un giovane e da un adulto.

La finale di questa edizione in tono minore del torneo viene vinta da Claudio Mantelli (alla sua quinta finale e al suo terzo successo) in coppia con Simone Gambino contro Adolfo Apostolo ed un giovane, Marco Ponti, che presto farà parlare di sé.

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2000

L'edizione 2000 fa registrare un debole miglioramento per quel che riguarda il numero dei partecipanti che risale a quota 20. In quest'edizione inoltre l'organizzazione passa in mano ad un comitato di giovani entusiasti capeggiato da Ponti, Giuggioli e dai fratelli Bongioannini e Cristiglio.
Vengono reintrodotti i quarti di finale con l'ovvia conseguenza che le 3 partite della fase eliminatoria effettuano ormai ben poca selezione, estromettendo solo 4 giocatori dalla fase successiva del torneo. Da segnalare come nota positiva la presenza di diversi giovanissimi (in particolare Giulia Rossi e Silvia Nobili) che a dispetto dell'età dimostrano grande capacità di stare in campo e di misurarsi con avversari più esperti.
La presenza di molti giovani lascia ben sperare per il futuro del torneo in un'edizione che é caratterizzata da un'età media molto bassa e in cui, a differenza dei primi anni, gli adulti sono in minoranza rispetto ai giovani. Da notare anche una percentuale relativamente alta di partecipanti donne.

In semifinale l'esordiente Domenico Patania e il giovane Luca Giuggioli hanno la meglio su Claudio Mantelli e Marina Nobili mentre nell'altra semifinale Marco Ponti e Liana Tamagnone sconfiggono Emanuele Tassi e Paolo Cristiglio dopo una lunga partita frammentata anche da un'interruzione per pioggia.
In finale approda quindi per la prima volta una donna, Liana Tamagnone, che, in coppia con Giuggioli, deve però arrendersi in due set alla superiorità del regolare Patania, supportato da Ponti.

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2001

Viene riproposto un tabellone a soli 20 giocatori con molti giovani ma anche qualche vecchia conoscenza. Infatti ai blocchi di partenza si fanno trovare, oltre ad Angelo Milani, da sempre un fedelissimo del torneo, anche Giacometti, assente nelle ultime edizioni, e persino Silvano Giorcelli, non più iscritto al torneo da ormai parecchi anni.
La fase eliminatoria fa registrare l'eliminazione di Ena Olivetti. Da notare che questa stessa giocatrice, che negli anni '90 aveva monopolizzato il ruolo di "first lady" del torneo, aveva subito, già nell'anno precedente, una clamorosa eliminazione al primo turno nel tabellone a 20 giocatori.
Tra i favoriti Mantelli e Ponti si fanno sorprendere rispettivamente ai quarti ed in semifinale. In finale si affrontano due vecchie glorie, Giacometti e Giorcelli, ciascuna in coppia con un esordiente, rispettivamente Odisio e Forni.

Sarà un'altra finale a senso unico in cui Giacometti farà valere la forza dei suoi colpi da fondocampo, particolarmente efficaci sul veloce, e una forma atletica smagliante.
Giorcelli così per la quarta volta viene fermato in finale e suo malgrado deve ancora una volta rinviare l'appuntamento con la vittoria nel torneo da lui ideato.
Giacometti, invece, con un impressionante bilancio di tre vittorie e una semifinale su quattro partecipazioni, si dimostra vero leader del torneo.

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2002

Nel 2002 il comitato organizzatore, per far fronte al calo di iscrizioni, introduce un'importante innovazione: la possibilità di partecipare al torneo viene estesa anche agli abitanti di Sauze d'Oulx. Inoltre in quest'anno viene anche lanciata la simpatica iniziativa di far disputare, parallelamente al torneo di doppio giallo, anche un torneo di singolo per bambini, in modo da far fronte alle pressioni di un sempre più crescente gruppo di giovanissimi, anch'essi desiderosi di poter partecipare ad un torneo di tennis.
L'apertura a tennisti di Salice, oltre a contribuire ad arginare il calo di iscrizioni, comporta anche un innalzamento del livello medio di gioco: Figari, Cereseto e Traverso sono infatti giocatori di qualità ben superiore alla media del torneo. Da notare inoltre il ritorno, a distanza di 15 anni, di Andrea Paroletti, finalista nella prima edizione del torneo e , a distanza di 9 anni, di Giorgio Tassi, vecchia gloria del torneo agli inizi degli anni '90.

Proprio Tassi G. pur avendo perso tutti e tre gli incontri della fase eliminatoria, elimina Paroletti ai quarti e in coppia con Ponti sconfigge anche Stuardi e Giuggioli in semifinale dopo un incontro molto combattuto.
Nell'altra semifinale Cereseto e Figari hanno vita facile contro Bongioannini e Fracassi.
In finale la coppia più giovane formata da Ponti e Figari vince agevolmente in due set contro Tassi (alla sua quarta finale) e Cereseto.

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2003

Nel 2003 il numero dei partecipanti, grazie anche agli iscritti di Salice, risale a quota 24. Molti giovani promettenti partecipano al torneo; tra questi Andrea Favini, Gaia Nobili e Andrea Beccuti, quest'ultimo già alla sua seconda partecipazione.
Salvo rare eccezioni (Persico, Tassi E., Mantelli C.) nel tabellone non compaiono più i nomi che caratterizzarono il primo decennio del torneo, ad indicare un ricambio generazionale ormai avvenuto.
Tra i favoriti Paroletti deve abbandonare il torneo prematuramente a causa di impegni lavorativi. Mantelli viene fermato in semifinale e così anche Stuardi.

Marco Ponti raggiunge senza troppi problemi la finale, così come Emanuele Tassi, Blandin Savoia e Silvia Nobili. Nell'ultimo incontro del torneo la giovanissima coppia formata da Ponti e Nobili sconfigge Tassi e Blandin Savoia con il punteggio di 6/4 6/2.
Per la settima volta consecutiva la finale si conclude in due soli set. La coppia vincitrice arriva inoltre a stabilire alcuni primati: si tratta infatti della più giovane coppia vincitrice del torneo; in particolare Silvia Nobili risulta essere in assoluto la più giovane vincitrice nonché la prima donna ad aggiudicarsi il torneo Doppio Giallo La Chapelle.

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2004

Quest'edizione del torneo sembra cominciare sotto buoni auspici dato che sino a pochissimi giorni dall'inizio delle gare il numero dei partecipanti tocca quota 28. Tuttavia numerose improvvise rinunce fanno precipitare il numero dei partecipanti a quota 20 al momento del sorteggio iniziale.
Tra i favoriti degli ultimi anni mancano all'appello Andrea Paroletti, Emanuele Stuardi e e Marco Ponti, quest'ultimo fermato da un infortunio alla caviglia. In compenso si rivede Figari, vincitore due anni prima ed assente nel 2003. Tornano in lizza quest'anno anche due grandi partecipanti "storici" del torneo La Chapelle: Angelo Milani e Adolfo Apostolo. Alta la percentuale di partecipazione femminile che tocca il 25%.
A causa di due defezioni avvenute a torneo in corso, al termine dei tre turni eliminatori solo due partecipanti vengono effettivamente estromessi dalla fase successiva. Ai quarti si ferma la corsa di Claudio Mantelli, che perde così l'occasione per diventare il primo giocatore a vincere il torneo per quattro volte.

In semifinale i fratelli Favini vengono sconfitti dalla fortissima coppia formata da Figari e Silvia Nobili, questi ultimi già sorteggiati insieme nei quarti. Nell'altra metà del tabellone Emanuele Tassi e l'esordiente Martines sconfiggono Blandin Savoia e Mario Bongioannini.
L'ultimo sorteggio del torneo stabilisce che in finale Figari e Martines devono vedersela con Emanuele Tassi e Silvia Nobili.

Dopo una lunga serie di finali conclusesi in due set quest'anno si assiste nuovamente ad un epilogo del torneo molto combattuto. Tassi e Nobili partono forte ma riescono incredibilmente a perder il primo set 7/5 pur avendo condotto per 5/0 e dopo aver avuto un set/point a favore sul 5/3. La coppia più giovane riesce comunque a reagire aggiudicandosi la seconda frazione. Nel terzo set però Figari e Martines salgono rapidamente sul 4/1 e sembrano avviati verso la vittoria finale. Tassi e Nobili riescono tuttavia a capovolgere per l'ennesima volta le sorti dell'incontro e si aggiudicano così il set e la partita.
Emanuele Tassi riesce quindi, alla sua quarta finale, ad aggiudicarsi per la prima volta il torneo. Silvia Nobili, campionessa uscente, centra il secondo successo consecutivo ed entra così nel ristretto novero dei plurivincitori del torneo. Figari stavolta si deve accontentare della finale ma mantiene un'ottima media mentre Martines si rivela un ottimo "acquisto" per il torneo, dimostrando di essere giocatore di qualità.

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2005

L'edizione 2005 del torneo La Chapelle verrà sicuramente ricordata come edizione di grande rilancio della manifestazione.
Innanzitutto da sottolineare il numero dei partecipanti, che tocca quota 32, come non accadeva dal 1996. Da notare che dei 32 partecipanti ben 15 disputano il torneo per la prima volta. A dare nuova linfa alla manifestazione sono in gran parte giovani e giovanissimi. Tre di questi ultimi (Nicole Blandin Savoia, Federico Fracassi e Silvia Ponti) approdano al torneo provenendo dal "vivaio" costituito dal torneo riservato ai bambini, a cui parteciparono nelle precedenti edizioni. Ottimi debuttanti tra i giovani e i giovanissimi si rivelano anche Maggi, i fratelli Veronesi, Bissolino, Malvagna, Lodi e Casartelli. Non mancano novità anche tra gli adulti, con gli ingressi di Turci, Lops, Bolelli, Orbicciani e Gnaccarini, mentre si rivede dopo otto anni di assenza un protagonista storico del torneo come Franco Cartolaro.
Grazie ad un notevole sforzo organizzativo questa edizione, gestita sempre dall'efficientissimo comitato composto da Ponti, Cristiglio, Giuggioli e dai fratelli Bongioannini, segna l'avvento anche di importanti miglioramenti, quali ad esempio il patrocinio di varie associazioni locali, la vendita delle magliette ufficiali del torneo, la creazione di cd/rom contenenti una vasta selezione di foto del torneo (risultato di una capillare copertura fotografica delle cinque giornate di gara) ed una cerimonia di premiazione come mai si era vista nelle edizioni precedenti.

Nelle giornate di qualificazione i giocatori si affrontano con il consueto impegno anche alla luce del fatto che solo 16 di essi saranno ammessi alla fase successiva. Al termine delle tre giornate di qualificazione saranno necessari 23 punti per accedere ai quarti, tenuto conto anche del posto lasciato vacante da Giuseppe Gambino, protagonista di un girone di qualificazione superlativo.

I sorteggi dei quarti di finale offrono tre incontri che si concludono secondo pronostico. Nell'ultimo dei quarti Marco Ponti, in coppia con Giancarlo Orbicciani, affronta la detentrice del titolo Silvia Nobili affiancata da un redivivo Luca Giuggioli. I quattro danno vita ad uno degli incontri più belli ed entusiasmanti del torneo. Alla fine Nobili e Giuggioli la spuntano 9/7 e così Ponti deve rimandare la corsa al quarto titolo.
Le semifinali, funestate da un pomeriggio quanto mai ventoso, si concludono entrambe in due set. Tassi e Bruno Blandin Savoia superano Massimo Fracassi e Giuggioli mentre Mantelli e Silvia Nobili sconfiggono Beccuti e Bissolino, questi ultimi alla loro prima semifinale.

In finale si trovano, da parti opposte della rete, Tassi e Silvia Nobili, entrambi finalisti anche nel 2003 e nel 2004. I due sono affiancati rispettivamente da Claudio Mantelli, alla sua sesta finale, e da Bruno Blandin Savoia, ormai presenza fissa nelle fasi finali del torneo. La partita é molto equilibrata e viene decisa da differenze minime a favore di Tassi e Mantelli. Quest'ultimo diventa così il primo giocatore a vincere il torneo La Chapelle per quattro volte (l'ultima era stata nel '99). Tassi bissa il successo dell'anno precedente mentre Nobili e Blandin Savoia devono rimandare l'appuntamento rispettivamente con il terzo e primo titolo.

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2006

Come nell'anno precedente, anche nel 2006 gli organizzatori del torneo riescono senza problemi a far registrare ben 32 partecipazioni. In realta', a differenza del 2005, che si distinse come anno di grande ricambio, il 2006 si caratterizza piu' come anno di consolidamento del bacino dei partecipanti, visto che tra gli iscritti si contano solo 3 esordienti.
Nella prima giornata di qualificazioni, disputatasi il 9 agosto, i risultati rispettano in buona parte i pronostici della vigilia, anche se spicca il 9/5 che, nel primo incontro del torneo, Carlo Bongioannini e Simone Gambino infliggono a Nicole Blandin Savoia e Claudio Mantelli, quest'ultimo vittima di problemi fisici. Nella seconda giornata, nuovamente pronostici in gran parte rispettati e punteggi pesanti inflitti ai perdenti (l'incontro piu' equilibrato termina 9/5). Nella terza giornata si assiste nuovamente a partite a senso unico in cui le coppie vincitrici lasciano le briciole agli sconfitti: in 8 partite le coppie perdenti totalizzano appena 18 game. La classifica al termine delle tre giornate premia, con il passaggio ai quarti, i giocatori che hanno accumulato almeno 29 punti. Questa soglia puo' essere considerata piuttosto elevata, anche in un torneo a 32 iscritti.

Quello dei punteggi severi e' l'elemento che contraddistingue in gran parte anche i quarti di finale. Carlo Bongioannini, Emanuele Tassi, Stefano Picco, Andrea Beccuti, Emanuele Persico e Marco Ponti raggiungono senza problemi le semifinali. Nella partita di mezzogiorno, invece, Claudio Mantelli e Bruno Blandin Savoia creano non pochi problemi alla fortissima coppia ligure formata da Figari e Silvia Nobili. Questi ultimi la spuntano solo per 9/6 dopo aver dato vita ad uno degli incontri migliori di questa edizione.

Figari e la Nobili si ritrovano insieme anche nella prima semifinale, dove lasciano appena 4 game a Emanuele Tassi e Stefano Picco, che riescono a stare in partita solo nel primo set. Nella seconda semifinale si vedono Andrea Beccuti, fresco semifinalista dell'anno precedente, e Persico (che invece torna a lottare per un posto in finale dopo 8 anni) impegnati contro Marco Ponti e Carlo Bongioannini, quest'ultimo alla sua prima semifinale. Ai fini della vittoria finale sembra essere decisivo il tie/break del primo set, dove si impongono Ponti e Bongioannini, che poi sulla scia dell'entusiasmo concedono 2 soli game agli avversari nella seconda frazione. Grazie a questa vittoria Carlo Bongioannini raggiunge la sua prima finale, a coronamento di un torneo brillante.

A Bongioannini, per l'ultima partita del torneo, si uniscono in compenso dei veterani della finale. Silvia Nobili raggiunge il primato di Sandro De Vincentiis con quattro finali consecutive, mentre Ponti a Figari sono, rispettivamente, alla quinta e terza finale. Proprio Ponti e Figari vengono sorteggiati in coppia e, facendo valere il loro tasso tecnico, si impongono in due soli set, proprio come fecero quattro anni prima contro Giorgio Tassi e Cereseto, in occasione del loro primo successo in coppia. Grazie a questa vittoria Ponti raggiunge cosi' Claudio Mantelli a quota quattro trofei mentre Figari fa registrare un invidiabile score di due vittorie e una finale in sole tre partecipazioni.

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2007

L'edizione 2007 del torneo verrà sicuramente ricordata come un'edizione di grandissimo successo dal punto di vista del numero di partecipazioni e non solo. Il Comitato Organizzatore si trova costretto a dover chiudere in notevole anticipo le iscrizioni al torneo, dopo aver raggiunto in breve tempo la quota massima di 36 partecipanti. Di questi solo 5 sono al loro debutto nel torneo, cosicché la stragrande maggioranza dei partecipanti consiste di presenze ormai abituali, con l'aggiunta di qualche grande ritorno quali quelli di Fabrizio Rivera e Romina Apostolo, già protagonisti tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90 e da allora mai più iscritti. Consistente anche la partecipazione femminile, che provvede al 25 % della partecipazione totale.

Dal 10 al 12 Agosto si disputano le tre giornate di qualificazione. Nella prima giornata da registrare molti incontri di grande equilibrio e dall'esito incerto fino agli ultimissimi punti. In particolare da segnalare la coraggiosa rimonta di Giovanni Bissolino e Silvia Paroletti che si conquistano i 10 punti dopo essere stati in svantaggio per 5/8 0/40. Nella seconda giornata si assiste ad altri incontri molto combattuti. Romina Apostolo e Stefano Picco contrastati da Andrea Beccuti e Carlo Bongioannini danno vita ad una partita serratissima che viene decisa nuovamente al tie/break a favore di questi ultimi. Nel 7° incontro della giornata un infortunio di gioco é fatale e Luca Giuggioli che deve purtroppo così congedarsi prematuramente dal torneo. Per la cronaca, Casartelli, compagno di Giuggioli nell'incontro in questione, prosegue il match giocando senza compagno con il campo da singolare ma, penalizzato dall'abbandono di Giuggioli, subisce la rimonta di Lops e Veronesi Davide. E'la prima volta nella storia del torneo che un partecipante porta a termine un incontro da solo, dopo averlo iniziato con un compagno. La terza giornata offre incontri complessivamente meno equilibrati rispetto alle precedenti giornate. Un acquazzone pomeridiano fa temere il rischio di dover apportare modifiche al calendario degli incontri, già reso fitto dal notevole numero dei partecipanti. Tuttavia, tornato a splendere il sole sul campo, gli incontri riprendono e le partire vengono portate a termine come da programma. A questo punto del torneo alla defezione di Giuggioli si aggiungono quelle di Giuseppe Gambino e Daniele Imarisio, quest'ultimo in particolare protagonista di una fase di qualificazione eccellente, con 42 punti totalizzati. In virtù di questi tre ritiri la soglia per il passaggio ai quarti scende da 29 a 26 punti.

Nel primo incontro dei quarti Federico Fracassi e Coccalotto la spuntano al tie/break contro Claudio Mantelli e Carlo Bongioannini, dopo una partita equilibratissima. Successivamente Beccuti e Silvia Ponti si impongono su Tamagnone e Picco mentre Figari e Gaia Nobili hanno la meglio su Lops e Giovanni Bissolino. Nel match più atteso della giornata Marco Ponti e Orbicciani si prendono la rivincita su Silvia Nobili che, in coppia con Giuggioli, li estromise ai quarti nel 2005. Silvia Nobili, stavolta in coppia con Rivera, lotta ma alla fine esce sconfitta per 9/7, curiosamente lo stesso punteggio che inflisse a Ponti e Orbicciani due anni prima.

Nella prima semifinale Marco Ponti e Figari tagliano la strada per la finale ad un lanciatissimo Andrea Beccuti che, in coppia con Silvia Ponti, offre una prestazione esaltante ma esce sconfitto in due set. Nella seconda semifinale scendono in campo quattro semifinalisti inediti. Al termine di un incontro serrato Gaia Nobili e Coccalotto prevalgono al terzo set su Federico Fracassi e Orbicciani.

L'ultimo sorteggio del torneo vuole che, per la terza volta, a ritrovarsi dalla stessa parte della rete in finale, siano Marco Ponti e Figari, che si impongono per 6/3 6/2 su Gaia Nobili e Coccalotto, questi ultimi alla loro prima finale. Marco Ponti arriva così ad essere il primo giocatore a vincere per cinque volte il torneo la Chapelle. Tre di queste vittorie tra l'altro sono state ottenute proprio in coppia con Figari. Quest'ultimo, peraltro, con tre vittorie ed una finale raggiunta su quattro partecipazioni, frantuma il record di Giacometti che deteneva il primato della media più alta nelle prime quattro partecipazioni al torneo.

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2008

Dopo il boom dell'anno precedente, leggera flessione nel numero di iscritti al torneo nell'anno 2008. Il tabellone si compone difatti di 28 giocatori, di cui 8 donne. La caratteristica interessante é che, tra questi, solo Paolo Gennaro, partecipa al torneo per la prima volta. Questa edizione si apre quindi all'insegna della sfida tra "habitué" del torneo, tra cui spiccano i veterani Apostolo e Mantelli (a cui manca una partecipazione per tagliare il prestigioso traguardo dei 20 tornei disputati) oltreché Persico, che é alla 17esima iscrizione. Ponti e Figari si trovano a dover difendere il titolo dall'assalto di pericolosi avversari tra cui, ad esempio, Imarisio, e Andrea Paroletti, oltre al solito Mantelli e a Gaia Nobili (la sorella Silvia annuncia in aniticipo il suo ritiro dal torneo al termine dei tre turni di qualificazione).
Nella fase eliminatoria si registrano incontri talvolta poco equilibrati, con poco più di 3 game raccolti in media dalla coppia sconfitta. Al termine dei tre canonici turni di qualificazione, Silvia Nobili e Bruno Blandin Savoia sono estromessi a sorpresa. Ai quarti si fermano presto le corse di Gaia Nobili e di Rena, visto che il sorteggio li vede contrapposti alla fortissima coppia dei campioni uscenti Ponti/Figari. Silvia Paroletti deve ancora rimandare l'appuntamento con il primo trofeo. Nel suo quarto di finale, difatti, sono Persico e Bissolino ad imporsi su di lei e Mario Bongioannini. Il marito Andrea, in compenso, affiancato da un'ottima Romina Apostolo, si impone con disinvoltura su Fuselli e Giuggioli. L'incontro clou della sessione mattutina é però quello che vede contrapposte la coppia Beccuti/Mantelli a Imarisio e Fracassi Federico. Le prestazioni di un Beccuti in piena ascesa e la presenza del tetracampione Mantelli fanno pendere i pronostici contro l'inedita coppia Imarisio/Fracassi. L'incontro é in realtà equilibratissimo, e vede contrapposti il tennis offensivo e brillante di Mantelli/Beccuti, a quello solido e di contenimento di Imarisio e Federico Fracassi, quest'ultimo esecutore di lob precisissimi. Le due coppie rimangono sempre affiancate nel punteggio e il tie/break (il primo e unico del torneo) é la logica conclusione di questo appassionante incontro. Nell'epilogo qualche errore al volo é fatale alla coppia Beccuti/Mantelli e così Imarisio e Fracassi approdano a sorpresa in semifinale. Qui i due vengono sorteggiati nuovamente e insieme e anche in questo caso sono in molti a darli sfavoriti contro la coppia Bissolino/Figari. Questi ultimi si mostrano però leggermente sotto tono e vengono così sconfitti in due set. Figari, grande dominatore del torneo negli ultimi anni, per la prima volta non arriva in finale. Nell'altra semifinale, Marco Ponti e Romina Apostolo si impongono con un punteggio severo su Andrea Paroletti e Persico, in un incontro non privo di momenti di tensione.
In finale, il sorteggio decreta purtroppo la soluzione meno equilibrata: il pentacampione Ponti é in coppia con un Imarisio protagonista di un torneo superlativo, contro Federico Fracassi e Romina Apostolo, entrambi alla loro prima finale. Nonostante gli sfavori del pronostico, tuttavia, questi ultimi impensieriscono notevolmente gli avversari, soprattutto nel secondo set, complice anche un infortunio di Ponti alla caviglia. Con il punteggio di 6/3 7/5 Marco Ponti si laurea per la sesta volta campione della Chapelle, sancendo un primato difficile da superare. Ad affiancarlo nel successo Daniele Imarisio, giocatore di grande valore, che può vantare un record di 9 vittorie su 9 incontri disputati in totale sul campo della Chapelle, molti dei quali vinti anche contro gli sfavori del pronostico.

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2009

Nel commentare l'edizione 2009 del torneo é d'obbligo sottolineare innanzitutto che si é trattata della decima e, con ogni probabilità, ultima edizione organizzata dal gruppo Bongioannini/Cristiglio/Ponti. Dopo un decennio di successi organizzativi il gruppo decide che é giunto il momento di passare le consegne ad un nuovo comitato.
Si può dire che questa 23esima edizione del torneo sia stata in effetti in parte già gestita da Silvia Ponti, Tommaso Bianchi e Silvia Nobili, che sono candidati ad ereditare la gestione del torneo per i prossimi anni. Al gruppo Bongioannini/Cristiglio/Ponti vanno riconosciuti un grande impegno e uno spirito di iniziativa che hanno consentito al torneo di compiere un notevole salto di qualità e di rimanere al passo coi tempi (si pensi solo all'introduzione del torneo per i bambini o all'estensione del torneo a giocatori esterni al condominio).
Passando ad alcuni aspetti statistici, il tabellone del torneo 2009 conta 32 partecipanti, di cui ben 13 sono alla loro prima partecipazione. In questo l'edizione si differenzia sensibilmente da quella precedente, che aveva registrato solo 1 nuovo ingresso. Da notare, per il 2009, anche la presenza di otto giocatori classificati, di cui due militanti nella terza categoria FIT. Relativamente scarsa, peraltro, la presenza femminile, che conta solo cinque rappresentanti. Ottima invece la percentuale di giovani, con più della metà dei partecipanti di età inferiore ai 25 anni.
Alle ore 9 del 10 Agosto entrano in campo Apostolo, Bruno Blandin Savoia, Resemini e Silvia Ponti, per dar vita al primo incontro del torneo. A seguire, Mario Bongioannini e Silvia Nobili sfidano Ulla e Francesca Bianchi. Curiosamente saranno proprio le prime due partite del primo giorno quelle più combattute di tutta la fase di qualificazione e dei quarti di finale. Saranno infatti le uniche partite a terminare col punteggio di 9/6, mentre non ci saranno vittorie per 9/7, e per assistere ad un tie/break bisognerà aspettare la prima semifinale. La severità dei punteggi nelle partite giocatesi sulla distanza di un singolo set ai nove é impressionante : mediamente la coppia sconfitta racimola appena 2.6 giochi.
Alla terza giornata di qualificazioni il torneo soffre dell'infortunio alla spalla di Carlo Bongioannini, che deve lasciare prematuramente la scena. Francesca Bianchi si trova dunque a dover affrontare, difendendo un campo da singolo, Andrea Beccuti e Mario Bongioannini, quest'ultimo ancora alla caccia di punti per assicurarsi un posto nei quarti.
Il gruppo dei qualificati si completa solo all'ultima partita, in cui Ulla non riesce ad ottenere il numero di punti sufficienti per scalzare Apostolo dal sedicesimo posto della classifica. Lo squilibrio delle partite eliminatorie favorisce l'accumularsi di punteggi alti: ben nove giocatori superano la soglia dei 40 punti e quattro di questi realizzano l'en/plein. Bastano invece 25 punti per assicurarsi l'accesso ai quarti di finale.
A funestare nuovamente il torneo arriva tuttavia l'infortunio di Silvia Nobili, occorso durante un incontro di calcetto. Per la prima volta nella storia del torneo, viene dunque ripescato un giocatore a sorteggi già effettuati. Si tratta di Gianni Gregnanin, primo tra gli esclusi della prima fase, che rimpiazza la Nobili al fianco di Mantelli, nel quarto di finale delle 10. Come anticipato, gli incontri dei quarti non riservano grosse sorprese.
Si arriva dunque alla prima semifinale, che é stata probabilmente la partita dell'anno. Marco Ponti e Massimo Fracassi sfidano Luca Gregnanin e Federico Fracassi. Luca Gregnanin dà prova di grande classe e completezza nel gioco. I due Fracassi fanno la loro parte mentre Ponti cerca di sopperire con la volontà e l'orgoglio alle lacune di una stagione segnata dagli infortuni. Gregnanin e Fracassi si impongono piuttosto agevolmente nella prima frazione. Ponti e Massimo Fracassi rimangono coraggiosamente aggrappati alla partita nel secondo set, che si conclude al tie/break. Qui Marco Ponti annulla un match/point con una volée di dritto su servizio di Massimo Fracassi. Sullo slancio, Ponti e Fracassi chiudono il tie/break e portano l'incontro al terzo set. A questo punto, però, pagano lo sforzo profuso per equilibrare la partita e cedono 6/1 nel terzo set.
Nella seconda semifinale Beccuti e Orbicciani sembrano prevalere su Bissolino e Resemini. A condannare questi ultimi ci pensa però l'infortunio a Resemini, che é costretto a lasciare il campo, concedendo così la partita agli avversari. In finale, Beccuti é sorteggiato con il suo compagno dei quarti, Federico Fracassi. L'altra coppia finalista é formata da Gregnanin e Orbicciani. Un primo set appassionante fa registrare una prestazione sontuosa di Gregnanin, che mette pressione agli avversari col dritto e con il servizio. Orbicciani é combattivo e alterna colpi in back a profondi pallonetti. Dall'altra parte Beccuti cerca di imporre il proprio gioco, supportato da un Federico Fracassi particolarmente ispirato in fase di difesa. Alla fine é un break a fare la differenza a favore di Beccuti e Fracassi. Questi ultimi si impongono anche nel secondo set, stavolta con quattro game di scarto. Un punteggio forse un po' severo, tenuto conto delle numerose occasioni avute da Orbicciani e Gregnanin.
Il torneo si conclude quindi coronando la prima vittoria di Andrea Beccuti, artefice di un torneo strepitoso: en/plein in fase eliminatoria, nessun set perso e appena 17 game ceduti in tutto il torneo (solo Rivera, nell'89, era riuscito a fare meglio). Anche Federico Fracassi iscrive per la prima volta il suo nome nell'albo d'oro, confermando i suoi progressi e rivendicando ormai un posto fisso tra i protagonisti del torneo. Sale in classifica anche Orbicciani, in crescita positiva di risultati dal 2005, mentre Gregnanin diventa un altro di quei giocatori che ha dato lustro al torneo.

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2010

Come paventato al termine dell'edizione 2009, il torneo La Chapelle 2010 segna un passaggio di consegne per quanto riguarda il comitato organizzatore. Ponti, Cristiglio, e i fratelli Bongioannini si congedano dal ruolo di organizzatori, dopo aver gestito dieci edizioni che hanno segnato un periodo fondamentale nella storia del torneo. La competizione per i bambini, il CD/Rom con fotografie, una considerevole varietà di sponsor, premiazioni in grande stile e un'indiscussa capacità di attrarre partecipanti sono solo alcuni degli elementi per cui la gestione Ponti/Cristiglio/Bongioannini/Giuggioli va ricordata. A raccogliere la pesante eredità ci pensa Claudio Mantelli, coadiuvato da Emanuele Tassi. In termini di organizzazione del torneo Mantelli può già vantare l'esperienza del 1999, dove il suo coinvolgimento fu però dettato da una situazione di emergenza. Quest'anno invece Mantelli ha tempo di meditare a lungo sul torneo e i risultati si vedono subito. Diverse sono infatti le nuove iniziative proposte: concorso a chi raccoglie più scontrini per acquisti fatti presso gli sponsor, premi per chi si dimostra più abile nel rispondere alle domande del quiz sul torneo e per chi sfodera il servizio più veloce. A ciò si aggiungono la vendita di numerosi gadget con logo del torneo (t/shirt, tazze, grembiuli,...) e un ampio servizio di copertura video degli incontri. Novità da registrarsi anche tra gli sponsor, presso i quali fanno il loro ingresso nomi nuovi. Nonostante le ottime premesse, il comitato organizzatore deve però presto scontrarsi con diversi imprevisti. A pochi minuti dal primo turno di sorteggi, vengono difatti comunicati i clamorosi forfait di Ulla e Lops. Spazio dunque alle riserve, nella fattispecie Emanuele Tassi e Enzo Nobili, che consentono quindi di riportare il numero dei partecipanti a 24. Il tabellone registra due soli nuovi ingressi (Giuliana e Alessandro Terragna) e 5 partecipanti donne. L'assenza del blocco Ponti/Bongioannini/Cristiglio/Giuggioli/Bissolino, e di giocatori riconducibili al loro entourage, riporta ad un tabellone "vecchio stile", con uno scarto quadratico medio di valori piuttosto basso, nonostante la presenza di Andrea Beccuti, di gran lunga il superfavorito per la vittoria finale.
Superato il momento di crisi dovuto ai forfait, la prima giornata si svolge regolarmente, con incontri lunghi ed equilibrati. Le brutte sorprese, tuttavia, sono dietro l'angolo. La sera della prima giornata, Sivlia Nobili accusa una tonsillite che costringerà quindi una delle attese protagoniste ad abbandonare il torneo anzitempo. Come se non bastasse, durante il terzo incontro della seconda giornata, Occhiena si infortuna al polpaccio nel tentativo di recuperare una palla corta. Il giocatore prova coraggiosamente a continuare, ma sul punteggio di 1/4 é costretto a mettersi da parte e a lasciare il torneo. La sua compagna di gioco, Giuliana Terragna, si difende egregiamente e concede solo una vittoria per 9/5 a Tassi e Apostolo. Ad un torneo già falcidiato da una lunga serie di forfait, si aggiunge incredibilmente anche l'infortunio al ginocchio (e il conseguente ritiro dal torneo) di Alessandro Terragna, che contribuisce così ad una serie di defezioni senza precedenti nella storia del torneo La Chapelle. E' sufficiente, a questo scopo, sottolineare che, a causa degli infortuni , ben 5 incontri si concludono con meno di 4 giocatori in campo. Uno di questi incontri si trasforma addirittura in un singolo tra Andrea Beccuti e Stefano Nosenzo. A tutto questo va aggiunto il ritiro (già annunciato ad inizio torneo) di Silvia Ponti, al termine delle prime tre giornate.
Dopo la prima fase eliminatoria, la classifica dice che Giuseppe Gambino e Giuliana Terragna, con 17 punti, sono i primi esclusi dai quarti. Tra gli incontri della mattina del 13 Agosto, da segnalare la bellissima partite delle 9 (sicuramente candidata come migliore incontro del torneo) dove Gaia Nobili e Massimo Fracassi prevalgono di misura su Silvia Paroletti e Riccardo Rena, dopo un match di grande intensità ed equilibrio. Terminato questo incontro, l'equilibrio scompare dal torneo e nei 6 match successivi (di cui 3 al meglio dei tre set) le coppie sconfitte racimolano, in totale, appena 11 game. Nella prima semifinale, Beccuti e Luca Nosenzo non hanno troppi problemi a sbarazzarsi di Tassi e Federico Fracassi. Nella seconda semifinale, Gaia Nobili e Massimo Fracassi devono presto arrendersi ad una coppia Olent/Orbicciani semplicemente perfetta. Orbicciani, ormai un habitué dei vertici del torneo, si ritrova in finale, dove per la prima volta arriva Olent, con pieno merito. La finale però pende tutta dalla parte di Beccuti e Nosenzo che, come da copione, si aggiudicano il torneo. Beccuti bissa così il successo dell'anno precedente, mentre Luca Nosenzo diventa il 28esimo giocatore a vincere il torneo La Chapelle.
Per la cronaca, da segnalare che, per la prima volta, la distribuzione degli omaggi ai partecipanti si svolge non in concomitanza con la premiazione, bensì con i sorteggi per i quarti di finale. Ciò allo scopo di offrire più tempo ai giocatori per poter sfruttare i buoni messi a disposizione degli sponsor. La premiazione si svolge, come di consueto, il pomeriggio del giorno della finale anche se, per la prima volta, come locazione viene scelta la sala riunioni del condominio Intermatic, a causa delle cattive condizioni meteorologiche.

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2011

Curiosamente é una coppia formata da un esordiente (Luca Forni) e dal partecipante al torneo più assiduo e di più lunga data (Adolfo Apostolo) a dare inizio, per di più contro la coppia finalista dell'anno precedente, alla 25esima edizione del torneo La Chapelle. Quello del quarto di secolo é sicuramente un traguardo estremamente significativo per il torneo, che testimonia il successo della sua formula e la passione di molti dei suoi partecipanti. Probabilmente pochi, nel 1987, avrebbero scommesso che negli anni a venire 173 giocatori, dalle età e dai livelli di gioco più disparati, si sarebbero avvicendati sul campo della Chapelle, per dare vita a 25 edizioni consecutive del torneo di doppio giallo. Nonostante inevitabili fluttuazioni nel numero dei partecipanti, quattro cambi di gestione e, bisogna ammetterlo, un terreno di gioco sempre più bisognoso di interventi, il torneo non ha fallito una stagione e ha sempre conservato, nella sostanza, gran parte degli aspetti della sua prima edizione. Sicuramente accorgimenti e iniziative sono state prese nel corso degli anni, si vedano ad esempio l'apertura totale ai non/condomini, il torneo per i bambini e una certa flessibilità nello stabilire gli orari delle partite per venire incontro ai bisogni dei giocatori. Tuttavia, in questi 25 anni, il torneo é sempre rimasto attaccato alle tradizioni e allo spirito "amatoriale ma con impegno" che lo ha caratterizzato sin dall'inizio.
Il giovane Luca Forni é l'unico volto nuovo del torneo 2011, che ripropone come favorito assoluto il campione uscente andrea Beccuti. Si rivedono inoltre Gianenrico Figari, dominatore di tante edizioni del torneo, e Stefano Picco, più che mai in forma e motivato.
La partecipazione femminile tocca quota 20%, così come quella degli under 20.
Purtroppo la 25esima edizione del torneo viene funestata da varie defezioni che comporteranno un esiguo (20) numero di partecipanti. A meno di un'ora dal sorteggio delle partite di qualificazione, la quota iscritti era prossima a 24 ed erano attesi al via anche storici protagonisti del torneo come Bruno Blandin Savoia, Andrea Paroletti e Riccardo Rena. Nessuno di questi poi purtroppo parteciperà al torneo e si sarà costretti a ridimensionare il numero di iscritti, oltre che a ricorrere alle riserve Carlo Bongioannini e Emanuele Tassi. Quanto mai rocambolesca é stata anche la successione degli avvicendamenti tra i giocatori nel corso del torneo, a tal punto che questa merita di essere ricordata nel dettaglio. A sorteggio avvenuto, difatti, il calendario delle partite di qualificazione prevede in campo Riccardo Rena e Andrea Paroletti. Quest'ultimo é costretto a dare forfait e cede, come vedremo, temporaneamente, il posto a Carlo Bongioannini, prima riserva, ma sotto condizione di poter giocare solo a partire dall'11 Agosto. Il calendario viene così modificato tenendo conto di questi aggiustamenti ma, all'indomani della prima giornata di incontri, Bongioannini rinuncia a favore di Tassi. Questa ulteriore modifica viene apportata ma le sorprese non sono finite. Nel primo pomeriggio dell'11 Agosto Rena annuncia, suo malgrado, il forfait. Questo obbliga il rientro di Bongioannini, in qualità però di sostituto di Rena, dando così finalmente un assetto definitivo alla fase di qualificazione.
Passando al tennis giocato, la prima giornata prevede quattro incontri, tutti al mattino. Da segnalare, tra questi, il derby genovese tra le sorelle Nobili e la coppia Figari/Paroletti, che esce sconfitta a testa alta per 9/4. La seconda giornata prevede due sessioni, con due incontri al mattino e tre al pomeriggio. Tra questi da ricordare il combattutissimo match delle 16, con Olent e Silvia Nobili che si impongono su Luca Nosenzo e Tassi per 9/8. Sarà l'unico tie/break disputato durante tutto il torneo.
In virtù di un tabellone ristretto ad appena 20 giocatori, i partecipanti che hanno incamerato una vittoria, sono virtualmente già ai quarti. Alla terza giornata rimangono dunque da spartirsi gli ultimi posti per il turno successivo, tra i giocatori che non hanno ancora vinto un incontro. Tra i sei match della giornata spicca il bell'incontro tra Mantelli/Picco e Bongioannini/Nosenzo Stefano, con questi ultimi che escono sconfitti di misura per 9/7. Non meno interessante é il secondo incontro della giornata con in campo Stefano Nosenzo che, coadiuvato dal giovane ma promettente Luca Forni, ha ragione di Persico e Paroletti, già comunque qualificati per i quarti. Gli ultimi due incontri della fase di qualificazione condannano Giovanni Forni e Benedetta Fuselli. Approda ai quarti invece Luca Forni, grazie al ritiro di Enzo Nobili che pur aveva dominato le prime tre giornate del torneo totalizzando, assieme al solito Beccuti, il punteggio massimo di 45 punti.
Il turno dei quarti di finale comincia purtroppo sotto cattivi auspici. A mezz'ora dall'inizio del primo incontro della giornata, arriva il ritiro di Orbicciani, colpito da un infortunio alla schiena. Orbicciani già aveva coraggiosamente disputato il terzo incontro di qualificazione in condizioni precarie e ora deve cedere il posto a Enzo Nobili, che gli subentra in qualità di miglior ripescato, sebbene ritiratosi dal torneo. Riaggiornati gli accoppiamenti del primo incontro, si svolgono le partite, che però si rivelano essere tutte a senso unico. Le coppie sconfitte raccolgono appena quattro giochi in totale, in quattro partite. Anche l'incontro sulla carta più equilibrato, cioé quello tra le sorelle Nobili contro Tassi e Stefano Nosenzo, si conclude con un 9/2 in favore di questi ultimi.
La prima semifinale diventa indubbiamente uno degli incontri più combattuti e di qualità del torneo. Olent e Occhiena si oppongono a Figari e Luca Nosenzo. Questi ultimi sembrano partire coi favori del pronostico ma la realtà sarà ben più dura del previsto. Nel primo set Olent é straripante: sempre profondo con i colpi da fondocampo, efficacissimo a rete nonostante il sole e il vento rendano difficili gli smash e le volée alte, sempre regolare nel servizio. Occhiena inoltre fa la sua parte concludendo bene a rete. Figari e Nosenzo appaiono leggermente spiazzati e concedono la prima frazione per 6/3. All'inizio del secondo set la coppia ligure/piemontese riparte forte e infila un parziale di 11 punti a 0. Dopo la reazione rabbiosa degli avversari, Olent e Occhena si ricompattano ma non riescono a colmare il divario nel punteggio e concedono il secondo set per 6/3. Il terzo set é al cardiopalma. Olent non sbaglia niente, corre, lotta e, coadiuvato da un concreto Occhiena, strappa il servizio agli avversari e si porta sul 4/1. La partita sembra finita ma ecco l'ennesima svolta: Nosenzo ritrova lo smash e così il dominio della rete. In questo modo Figari e Nosenzo strappano due volte il servizio agli avversari. Sul 5/4 é Figari che va a servire per il match e dopo un game conclusosi ai vantaggi, riesce, con il compagno, a strappare una vittoria quanto mai sofferta (oltreché la sua quinta finale su sei partecipazioni).
Nella seconda semifinale Tassi e Beccuti se la devono vedere contro Mantelli e Stefano Nosenzo, sicuramente uno dei grandi protagonisti di questa edizione del torneo, grazie ad un gioco molto completo, nonostante la giovanissima età. Il primo set é decisamente equilibrato, con Beccuti che addirittura perde il proprio servizio mentre Tassi deve salvare due palle break. L'incontro é vibrante e caratterizzato da scambi rapidi, con le due coppie che competono per il predominio della rete. Nonostante qualche incertezza iniziale, la forza di Beccuti comincia ad imporsi verso la metà del primo set, che si conclude con il punteggio di 6/3 per Tassi/Beccuti. Il secondo set viene vinto nuovamente da Tassi e Beccuti, stavolta per sei giochi a uno, punteggio forse troppo severo per Mantelli e Nosenzo, che hanno cercato in tutti i modi di arginare Beccuti.
Tassi raggiunge così la finale essendo partito da riserva, mentre Beccuti appare lanciatissimo verso il terzo trofeo consecutivo. La sera del 13 agosto, il sorteggio proclama Tassi/Figari contro Beccuti/Nosenzo come finale della 25esima edizione del torneo la Chapelle.
L'indomani mattina la finale sembra a rischio rinvio per pioggia. Tuttavia, nonostante un cielo coperto (e che diventerà piovoso nel pomeriggio durante la premiazione) alle 11 le condizioni di gioco sono buone e i giocatori scendono in campo. Come nella semifinale, la partenza di Beccuti e Nosenzo non é folgorante e Tassi e Figari riescono a tener testa, cercando di imbrigliare il gioco di Nosenzo e di limitare i danni su Beccuti. Un break su Figari tuttavia é fatale e così Tassi e Figari cedono il primo set per 6/4. Nel secondo set si va rapidamente sul 3/0 per Beccuti e Nosenzo. Tassi e Figari riescono ad accorciare le distanze ma non a recuoperare i due break e alla fine perdono il secondo set per 6/2, con un Luca Nosenzo in grande crescita negli ultimi game dell'incontro. In questo modo Beccuti e Luca Nosenzo bissano il successo dell'anno precedente.
A dimostrare la supremazia di Beccuti negli ultimi anni ricordiamo inoltre che non perde un incontro sul campo della Chapelle dal 13 Agosto 2008, avendo realizzato una striscia di 18 partite vinte di seguito. Nelle ultime tre edizioni del torneo ha inoltre sempre totalizzato l'en/plein nella fase di qualificazione, ai quarti non ha mai concesso più di 2 game a partita e tra semifinali e finali non ha mai ceduto più di 4 game per set.

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2012

Tagliato il traguardo del quarto di secolo, il torneo si appresta a vivere la sua terza edizione sotto la gestione Mantelli/Tassi. Dal punto di vista organizzativo/pubblicitario la novità più importante di questa edizione é l'inclusione del torneo nella lista ufficiale degli eventi estivi diffusa dal Comune di Sauze d'Oulx. Questa manovra sortisce gli effetti desiderati, poiché il torneo guadagna la presenza di ben 5 nuovi partecipanti esterni, che vengono a conoscenza del torneo proprio grazie alla suddetta lista. Ad essi si aggiunge poi, come nuova presenza, il giovanissimo Marco Paroletti, che disputerà un eccellente torneo di esordio, mettendo in mostra, oltre alla padronanza della tecnica, generosità nella corsa, impegno e sana voglia di vincere. Tutte queste doti lasciano pensare che in futuro potrà sicuramente ambire ad un ruolo di primo piano sui campi della Chapelle. In negativo spicca l'assenza del campione uscente Beccuti, che si preclude quindi la possibilità di diventare il primo giocatore a vincere il torneo in quattro anni consecutivi. Tra i candidati più accreditati a raccogliere il titolo lasciato vacante da Beccuti, oltre all'altro campione uscente Luca Nosenzo, compaiono due vecchie conoscenze, che hanno fatto la storia del torneo: Marco Capriolo e Marco Ponti. Il primo, grande protagonista nel corso degli anni '90, non partecipava al torneo dal 1998, pur avendo proseguito l'attività tennistica agonistica negli anni successivi. Ponti, invece, aveva disertato le ultime due edizioni ma aveva in realtà lasciato intendere, con un anno d'anticipo, il suo rientro nel 2012. Il mancino milanese, inoltre, si presenta al via con la prospettiva di mettere le mani per la settima volta sulla coppa del primo classificato, un risultato eccezionale e difficilmente eguagliabile, almeno in tempi brevi. Oltre a questi due importanti ritorni, da segnalare, per la corsa al titolo, una concorrenza di tutto rispetto, composta dai soliti Mantelli, Figari, Stefano Nosenzo e da Silvia Nobili. Senza contare poi le incognite dei nuovi iscritti e la presenza di frequenti "outsider" come ad esempio i Fracassi e Orbicciani, sempre pronti a sfruttare opportunità per arrivare alle fasi finali del torneo.

A livello di partecipazione femminile si contano 6 presenze, che costituiscono il 25% del totale. Tra queste ben tre giocatrici alla prima partecipazione, che corrispondono alle volitive Patrizia Barboni, Maria Vittoria Riina e Viviane Zunino.

La data d'inizio del torneo per quest'anno é fissata al 10 Agosto, con consueto sorteggio dei tre turni preliminari da effettuare il pomeriggio della vigilia. Curiosamente, da notare che quest'anno il sorteggio viene completamente disertato dai partecipanti. Alle operazioni di sorteggio si presentano difatti i soli due organizzatori, Tassi e Mantelli. Va difatti ormai preso atto del fatto che, visto che molti partecipanti vengono da località lontane anche parecchi chilometri da Jouvenceaux, e vista anche la praticità delle comunicazioni tramite telefono o Internet, certi rituali che avevano fatto parte del torneo per tanti anni, tendono a venir meno. Il sorteggio "affollato", dei turni di qualificazione, é uno di questi. Ad ogni modo, il tabellone delle prime tre giornate viene stilato e l'indomani il torneo giocato prende il via, con lo scontro "in famiglia" che vede opposta Silvia Paroletti, assieme a Silvia Nobili, contro il figlio Marco, coadiuvato da Occhiena (curiosamente i due si troveranno contro anche il giorno seguente e in entrambi i casi, sarà Silvia ad aggiudicarsi l'incontro). Tra i match di qualificazione, da segnalare il divertente incontro che ha visto scontrarsi i giovanissimi Marco Paroletti e Luca Forni, associati rispettivamente a Marco Ponti e Claudio Mantelli. La coppia lombardo/ligure si aggiudica la vittoria al tie/break, tra l'altro l'unico disputatosi durante tutto il torneo. Molto combattuto é anche l'ultimo incontro della fase di qualificazione, che si traduce in un doppio misto tra le inedite coppie Zunino/Persico e Fuselli/Forni Giovanni. Questi ultimi alla fine la spunteranno per 9/7.

Alla luce dei risultati dei turni di qualificazione, tutti i favoriti passano il turno, ad eccezione di Stefano Nosenzo, che raggiunge un punteggio di pochissimo al di sotto della soglia per il passaggio ai quarti. Tuttavia, prima dei quarti, a sorpresa Luca Nosenzo annuncia il suo forfait, causa problemi alla schiena. In questo modo Luca Nosenzo é costretto anche a rinunciare ad inseguire il terzo titolo consecutivo. La defezione di Nosenzo lascia spazio a Giovanni Forni, primo tra gli esclusi, il quale però annuncia il ritiro dal torneo rinunciando al ripescaggio. E' quindi proprio Stefano Nosenzo che, in quanto secondo tra gli esclusi, può rientrare in gioco e disputare i quarti. Questi ultimi però gli saranno definitivamente fatali, poiché, in coppia con Orbicciani, viene sconfitto da una coppia fortissima come quella formata da Ponti e Silvia Nobili, che può mettere insieme 8 titoli della Chapelle. Silvia Paroletti, d'altro canto, deve ancora una volta fermarsi ai quarti e rimandare l'appuntamento con la prima coppa. In coppia con Patrizia Barboni, viene sconfitta da una formazione regolarissima come quella composta da Occhiena e Federico Fracassi. Fracassi Massimo, invece, esce di scena, assieme a Luca Forni, per mano della coppia Zeme/Zuccadelli, entrambi alla loro prima partecipazione. L'incontro più bello dei quarti, e molto probabilmente di tutto il torneo, é quello che vede, da un lato la coppia di mancini Capriolo/Mantelli (che giocarono l'ultima volta insieme 16 anni prima, proprio ai quarti di finale) e dall'altro Figari e Rena. L'incontro é molto equilibrato e i due mancini la spuntano per 9/7, dopo un allungo finale. Cruciale sarà, nelle fasi finali dell'incontro, un notevole recupero di Capriolo su volée praticamente a colpo sicuro di Figari. Da notare che, per quest'ultimo, l'eliminazione ai quarti é il peggior risultato di sempre su sette partecipazioni, a testimoniare un'eccezionale qualità di rendimento negli anni.

Nelle semifinali, in cui un giocatore su due risulta essere mancino, Mantelli e Fracassi si rivelano molto affiatati e concedono solo 4 game a Zeme e Occhiena. Anche l'altra semifinale si conclude in due set, ma più combattuti. Un gran finale di partita di Silvia Nobili, in particolare, sarà necessario a lei e a Ponti, per avere ragione di Capriolo e Zuccadelli.

Il sorteggio per la finale ripropone le stesse coppie delle semifinali, peraltro entrambe imbattute nella storia del torneo. Per Fracassi e Mantelli la strategia da seguire é chiara: massimizzare le loro chance lasciando Fracassi in copertura a fondo e Mantelli pronto ad entrare a rete. Lo scotto da pagare in fase di risposta e negli scambi incrociati é però grande, tanto più che Silvia Nobili é quella dei tempi migliori mentre Ponti non concede nulla a rete e mette sempre pressione col servizio. Alla fine sono Ponti e Nobili che, come già nel 2003, si aggiudicano la finale e così il torneo. Silvia Nobili, dopo un lustro un po' opaco, torna quindi a vincere riconfermandosi quindi tra le migliori in assoluto nella storia del torneo e, di gran lunga la più forte tra le giocatrici. Discorso particolare merita poi l'exploit di Ponti: settima vittoria al torneo della Chapelle, con sette finali vinte su otto disputate (l'unica persa fu la prima, nel 1999). A queste vanno aggiunte poi due semifinali e, il tutto, su un totale, neanche elevatissimo, di 13 partecipazioni. Il dato sulle vittorie diventa ancora più importante se si pensa che il secondo giocatore col maggior numeri di tornei vinti é Claudio Mantelli, a quota quattro trofei. Una sequenza di risultati impressionante per un giocatore che debuttò al torneo della Chapelle nel 1997. Resterà da vedere se questa sequenza é destinata a continuare negli anni a venire.

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2013

Il pomeriggio del 9 agosto 2013, in circostanze piuttosto rocambolesche, ha luogo il sorteggio che dà il via alla 27esima edizione del torneo La Chapelle. Al momento del sorteggio il numero dei partecipanti é a quota 27. Basandosi sull'esperienza di un lontano precedente in cui il torneo si disputò con un numero dispari di partecipanti, vengono comunque estratte 14 coppie per ogni giornata di qualificazione. Il giocatore mancante in ogni giornata viene risorteggiato tra i partecipanti. Ne consegue che tre giocatori disputeranno una partita più degli altri nella fase di qualificazione. Il loro punteggio nella giornata in cui questi giocatori disputeranno due partite, verrà dato dalla media dei punteggi ottenuti nelle due partite in questione. Come se non bastasse, però, tra la sera del 9 agosto e la mattina del 10, arrivano i forfait di Fenoglio e Olent, che riducono così il numero dei partecipanti effettivi a 25. I posti lasciati vacanti da Fenoglio e Olent vengono riempiti nuovamente risorteggiando tra i partecipanti e applicando, per il calcolo dei punteggi, la regola della media menzionata in precedenza. Si arriva così all'inedita situazione in cui ben nove giocatori disputeranno quattro partite anziché tre, durante il turno di qualificazione.

Riguardo alla lista definitiva dei 25 partecipanti vi é da sottolineare la presenza di ben 14 esterni, che diventano ormai la maggioranza, rispetto ai condomini della Chapelle. E' ragionevole immaginare che ciò sia anche dovuto al fatto che, per il secondo anno consecutivo, il torneo sia pubblicizzato tra gli eventi estivi del Comune di Sauze d'Oulx, attirando così un buon numero di partecipanti dall'esterno. Si sottolinea anche la presenza di ben 7 nuovi iscritti. Da notare inoltre un notevole ricambio nel novero dei "favoriti". Quest'anno difatti mancano all'appello, in particolare, Andrea Beccuti, Gianenrico Figari, Silvia Nobili e Marco Ponti, dominatori delle ultime edizioni del torneo. Basti pensare che, dal 2006 in avanti, almeno uno di questi quattro giocatori ha sempre alzato la coppa del vincitore. Si rivede in compenso Mario Minutolo, che ritornando a disputare il torneo a 21 anni di distanza dalla sua ultima partecipazione, stabilisce il record di ritorno al torneo dopo la sosta più lunga. A causa di un forfait all'ultimo momento, Silvia Paroletti interrompe la sua striscia di 10 partecipazioni consecutive e inoltre fa sì che quest'anno non vi sia neanche un rappresentante della regione Liguria iscritto al torneo. Non accadeva dal 2001. Inoltre, anche il numero delle donne partecipanti scende a due (Riina e Barboni). Per quanto riguarda i giovani, si segnala la presenza di 5 under 18, tra cui il nuovo iscritto Gianluca Rossino, che si é distinto sia per la grande qualità del suo gioco, che per il comportamento esemplare in campo.

Passando al tennis giocato, nella prima giornata di qualificazione, si registrano partite molto equilibrate, con ben due 9/7 e un solo 9/4 come vittoria più netta. Gli incontri della seconda giornata risultano invece meno equilibrati. Da segnalare la performance di Rossino che, al suo debutto nel torneo, infila una serie di 18 game vinti consecutivamente.
Gli ultimi posti disponibili per i quarti di finale vengono assegnati proprio nei game finali dell'ultima partita della terza giornata. Nella penultima partita, Luca Forni, in coppia con Resemini, vince ma non con uno scarto sufficiente per garantirsi il passaggio. In compenso, Bellora, insieme a Giovanni Forni, disputa un grande finale di partita e riesce a strappare un numero di game sufficienti a tenersi in corsa. Nell'ultimo incontro é ancora Bellora a scendere in campo, insieme a Rossino, contro Mantelli e Luca Nosenzo. Questi ultimi godono dei favori del pronostico ed effettivamente vincono l'incontro, ma non senza sudare. Un nastro rende imprendibile una volée smorzata di Rossino, sul punto che avrebbe dato la vittoria per 9/3 a Mantelli e Nosenzo. Rossino e Bellora riescono non solo ad annullare il match/point ma anche a conquistare il game. L'incontro termina 9/4 ma proprio il rocambolesco penultimo game si rivela decisivo per Bellora, che riesce così ad agguantare Orbicciani a quota 23 punti e ad estrometterlo, a proprio vantaggio, dai quarti di finale, in virtù di un maggior numero di game vinti nelle partite perse.

I quarti di finale non offrono incontri di grande equilibrio. Da segnalare una coraggiosa prestazione di Barboni e Occhiena, che rendono la vita difficile a Mottino e Luca Nosenzo. Nel quarto di finale delle 9, inoltre, Barberis e Resemini mostrano di avere una marcia in più rispetto agli incontri dei turni precedenti e offrono una prestazione esaltante nei confronti di Micellino e Rossino. Picco, dal canto suo, cessa di nascondersi, e dopo un avvio di torneo complicato, lascia capire che ha tutte le carte in regola per puntare alla vittoria finale.

Nella prima semifinale, proprio Picco e Luca Nosenzo si impongono su Cestino e Mottino con una prestazione senza sbavature.
La seconda semifinale vede favoriti Barberis e Zuccadelli su Rena e Resemini, ma quest'ultimo mette in mostra una forma straripante, soprattutto nel gioco a rete. Nel primo set Barberis e Zuccadelli se la vedono brutta e sono costretti al tie/break, che vincono di misura, per poi aggiudicarsi più agevolmente il secondo set, dopo un inevitabile calo di Rena e Resemini.

L'ultimo sorteggio del torneo decide che Barberis e Picco contenderanno la vittoria finale a Luca Nosenzo e Zuccadelli. Tra i protagonisti di questa partita Nosenzo é l'unico ad aver già giocato (e vinto) una finale in precedenza. L'incontro é sicuramente da annoverare come una tra le più belle finali della storia del torneo, caratterizzato da un'alta percentuale di colpi vincenti e da serratissime schermaglie a rete. Barberis e Picco partono forte, ma non appena Zuccadelli comincia a carburare, vengono raggiunti e poi superati al tie/break.
La rabbiosa reazione di Barberis e Picco consegna a questi ultimi il secondo set, comunque combattuto, anche se terminato col punteggio di 6/1. Dopo aver rifiatato, Zuccadelli e Nosenzo riordinano le idee e si portano avanti nella frazione decisiva, dove arrivano a condurre per 5/3, portandosi anche a due punti dal match. A quel punto Picco e Barberis hanno il merito di restare in partita e non arrendersi. Picco da fondocampo non sbaglia più, mentre Barberis a rete se la deve vedere con Nosenzo, sempre puntuale nello smash e nella volée, e cerca, appena possibile, di intervenire sugli insidiosi dritti incrociati di Zuccadelli. Alla fine la spuntano proprio Picco e Barberis, in un incontro emozionante, deciso proprio da pochissimi punti.
Barberis diventa così l'undicesimo giocatore a vincere il torneo alla prima partecipazione, mentre Picco alza meritatamente il trofeo per la prima volta. Zuccadelli si conferma ad alti livelli, dopo la semifinale dell'anno scorso, e Luca Nosenzo entra definitivamente tra i grandi protagonisti della storia recente del torneo.

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2014

Nonostante una campagna iscrizioni avviatasi con grande slancio (13 iscritti a 10 giorni dall'inizio del torneo), l'edizione 2014 segna una flessione, in termini di partecipanti, rispetto all'anno precedente. Oltre alle pesanti assenze di Silvia Nobili, Figari e Beccuti, anche il pluricampione Ponti all'ultimo momento deve annunciare il proprio forfait. Infortuni, inoltre, impediscono a Giovanni Forni e a Orbicciani di unirsi ai partecipanti e, come vedremo, le brutte sorprese, non terminano qui. Se dal punto di vista delle partecipazioni, l'edizione 2014 non è entusiasmante, buone notizie si registrano invece dal punto di vista dell'immagine e dell'organizzazione del torneo. La novità principale in questo senso è la sponsorizzazione da parte della ditta BioDry, che generosamente finanzia l'acquisto dei premi per i meglio classificati e mette a disposizione il primo trofeo BioDry. Anche in termini di sponsorizzazioni locali l'annata 2014 è memorabile, con ben 21 esercenti (principalmente a Sauze d'Oulx, ma anche a Oulx e Torino) che mettono a disposizione premi per i partecipanti. A questi elementi positivi si aggiunge anche l'attivazione del nuovo sito web del torneo, con veste grafica rinnovata ed una nuova classifica giocatori basata sui punteggi ELO, già in uso per le competizioni scacchistiche. Infine è opportuno citare, tra i lati positivi dell'edizione, anche la riconferma del torneo La Chapelle nella lista degli eventi estivi del Comune di Sauze d'Oulx.

Tornando all'aspetto partecipanti, al momento del primo sorteggio, avvenuto il pomeriggio del 9 agosto, la lista degli iscritti si compone di 20 giocatori. Tra questi 3 nuovi iscritti (Drigo, Maio e Occhi) e altrettante donne partecipanti. Bassa la percentuale di giovani, con solo 2 partecipanti al di sotto dei 20 anni. Tra i favoriti, oltre ai campioni uscenti Picco e Barberis, bisogna sicuramente annoverare anche Gianluca Rossino, oltre a giocatori come Mantelli, Stefano Nosenzo, Zuccadelli e Olent, sicuramente pronti ad accaparrarsi un posto in finale. Gaia Nobili è presente al via ma annuncia in anticipo che dovrà comunque ritirarsi dal torneo al termine della fase di qualificazione.
La prima giornata di torneo si disputa in due sessioni, una al mattino a partire dalle 9 ed una seconda che comincia alle 17. Questa prima giornata si caratterizza per un notevole equilibrio, con ben 3 incontri che terminano col punteggio di 9/6. Una brutta sorpresa tuttavia si registra al termine della prima giornata, con l'annuncio del ritiro di Occhiena che, a causa di un imprevisto, deve ritirarsi dal torneo.

La seconda giornata di qualificazioni prende il via in maniera insolita, a causa dell'assenza inattesa di Mottino. Gaia Nobili si trova così a dover fronteggiare da sola Riina e Minutolo, in un incontro peraltro disturbato dalle cattive condizioni atmosferiche. E' forse proprio a causa del terreno reso scivoloso dalla pioggia, che Maria Vittoria Riina si infortuna al ginocchio nel compiere uno scatto. L'incontro si interrompe per valutare le condizioni della giocatrice che alla fine deve purtroppo rinunciare a proseguire e si ritira anzitempo dal torneo. La partita si trasforma quindi in un singolare tra Minutolo e Gaia Nobili. Quest'ultima, che era già in vantaggio per 4/1 al momento dell'infortunio di Riina, finisce per vincere senza più concedere giochi all'avversario. Nell'incontro successivo, Stefano Picco, privo del socio Occhiena, offre una grande prova di concentrazione e di condizione fisica, sconfiggendo da solo, seppur di misura, una coppia solida come Zuccadelli / Blandin Savoia. Gli incontri rimanenti della giornata, si svolgono regolarmente e si concludono secondo pronostico.

In virtù del basso numero di partecipanti e dei ritiri di Occhiena, Riina e Gaia Nobili, gran parte degli incontri della terza giornata ha ben poca rilevanza ai fini della qualificazione ai quarti e costituisce più che altro un'occasione per i giocatori per allenarsi senza consumare troppe energie. Nonostante ciò, l'atteso match delle 15 tra Zuccadelli / Picco e Mottino / Barberis non tradisce le aspettative e termina con il punteggio di 9/6. Si tratterà forse dell'incontro più spettacolare del torneo. In mattinata da segnalare la vittoria di Nosenzo che, da solo, si impone per 9/7 su Mantelli e Rena, proseguendo così la particolare striscia di vittorie ottenute in questo torneo da giocatori singoli contro una coppia. Un quarto incontro di questo tipo è previsto al termine della giornata, visto che Romina Apostolo (al suo ritorno in campo alla Chapelle 6 anni dopo la sua ultima partecipazione) è priva della socia Riina, e deve quindi affrontare da sola la coppia Olent/Occhi. Quest'ultimo, con grande fair/play, rinuncia a scendere in campo e l'incontro diviene quindi un singolare tra Olent e Apostolo. Quest'ultima lotta con grande caparbietà e, pur perdendo 9/4, riesce a strappare l'ultimo posto disponibile per i quarti di finale.
Da notare che quest'anno nessun giocatore realizza l'en/plein in fase di qualificazione. Il punteggio più alto risulta essere quello totalizzato da Olent con 41 punti.

Come temuto alla vigilia, la giornata di mercoledì 13 agosto, destinata ai quarti ed alle semifinali, comincia sotto un cattivo auspicio. Una pioggia battente ritarda l'ingresso in campo dei giocatori, che solo intorno alle 10.30 possono testare le condizioni del campo di gioco con qualche speranza. La pioggia difatti si interrompe ma le condizioni meteorologiche rimangono incerte. Per ben due volte i giocatori del primo quarto cominceranno il riscaldamento in campo e per altrettante volte saranno costretti ad interromperlo senza iniziare l'incontro. Quest'ultimo alla fine comincerà con oltre tre ore di ritardo e vedrà i favoriti Occhi e Mottino superare Rena e Persico con il punteggio di 9/2. Successivamente la pioggia non disturberà più il seguito del torneo, che vedrà prima i campioni uscenti Picco/Barberis superare 9/4 gli agguerriti Zeme e Maio e successivamente Olent e Rossino piegare, non senza fatica, la coppia Apostolo/Blandin Savoia, artefice di una grande rimonta da 0/5 a 4/5, e sconfitta poi solo per 9/5. Nell'ultimo quarto Mantelli e Nosenzo dimostrano affiatamento e superano Zuccadelli / Drigo con il punteggio di 9/3.

A causa del ritardo accumulato per la pioggia, la pausa tra la sessione dei quarti e quella delle semifinali è ridotta al minimo. Alle 16.30 entrano in campo Occhi e Mottino, che fronteggiano Picco e Barberis, nuovamente sorteggiati insieme. Questi ultimi non concedono nulla agli avversari che, nonostante la buona prova fornita al mattino, nella semifinale faticano ad entrare in partita ed escono sconfitti per 6/2 6/2. La seconda semifinale segue un andamento simile. Olent, in coppia con Nosenzo, commette insolitamente diversi errori da fondocampo. Un vantaggio che non si può concedere ad una coppia come Mantelli/Rossino, che ne approfitta per concludere rapidamente l'incontro col punteggio di 6/2 6/1.

L'ultimo sorteggio del torneo accoppia per la terza volta consecutiva Picco e Barberis che si trovano a così a dover difendere il titolo contro Mantelli e Rossino. La 28esima finale del torneo La Chapelle si rivelerà, se non forse dal punto di vista dello spettacolo, perlomeno da quello delle emozioni, non inferiore a quella entusiasmante dell'anno precedente. I campioni in carica partono forte e, complice qualche incertezza degli avversari in fase di risposta e di servizio, si impongono perentoriamente per 6/1 nel primo set. Tutto lascia pensare che ci si avvii verso una finale a senso unico ma la realtà alla fine sarà ben diversa. Mantelli e Rossino riorganizzano le idee e cruciale, da questo punto di vista, è la scelta tattica di invertire le posizioni in fase di risposta. Mantelli da destra risponde con maggiore continuità e tiene lo scambio anche contro il dritto incrociato di Picco, ormai uno dei migliori della Chapelle. Rossino dal canto suo si appoggia bene anche con il rovescio bimane e copre molto bene da dietro quando il compagno è a rete. Forse anche grazie ad un attimo di rilassamento di Picco e Barberis, Rossino e Mantelli prendono fiducia e riportano il match in parità aggiudicandosi il secondo set per 6/2. Nel terzo set la grinta di Barberis e la costanza da fondocampo di Picco ridanno nuovo slancio ai campioni in carica, complice anche un passaggio a vuoto di Mantelli e Rossino, che devono rifiatare dopo lo sforzo profuso nel secondo set. Avanti di due break e sul punteggio di 5/1 nel set decisivo, Picco e Barberis sembrano avere la vittoria in pugno. Pare solo una questione di tempo quella che separa i campioni in carica dal secondo titolo consecutivo. I match point si susseguono (saranno in totale 3 quelli a favore di Picco e Barberis) ma in un modo o nell'altro, Mantelli e Rossino riescono ad annullarli e a rimanere aggrappati al match. Avviene quindi quello che fino a qualche minuto prima sembrava impensabile. Mantelli e Rossino recuperano i due break di svantaggio e si portano sul 5/5. A quel punto le due coppie tengono ciascuna il proprio servizio e si arriva dunque al tie/break decisivo. In quest'ultima fase dell'incontro Picco e Barberis ce la mettono tutta ma sembrano accusare il contraccolpo psicologico legato alle occasioni sprecate in precedenza. I loro avversari invece sentono finalmente di potercela fare. Con una grande copertura a rete di Mantelli e con il consueto supporto di Rossino da fondocampo, questi ultimi si aggiudicano il tie/break e così la finale. Claudio Mantelli, alla sua 25esima partecipazione, conquista così il suo quinto titolo alla Chapelle. Rossino, dal canto suo, conquista una prima meritatissima vittoria. E' il giocatore tecnicamente più forte del torneo e, nonostante la giovanissima età, è dotato di grande sagacia tattica e di un comportamento in campo esemplare per spirito e correttezza. D'altro canto la sconfitta non ridimensiona certo il valore di Picco e Barberis, comunque protagonisti del torneo e in particolare di una combattutissima finale.

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2015

La tendenza negativa, in termini di numero di partecipanti al torneo, che aveva caratterizzato l'edizione 2014, viene purtroppo confermata nel 2015, che segna un'edizione particolarmente modesta da questo punto di vista. Con soli 16 partecipanti viene difatti eguagliato il record negativo del 1999. Del tutto assente il blocco ligure, il solo Persico figura tra i non­piemontesi. Inoltre, solo 5 partecipanti provengono dal condominio La Chapelle. Da segnalare le assenze del campione uscente Rossino e di Riina, ancora alle prese con i postumi dell'infortunio dell'anno precedente. Si registrano invece i quattro nuovi ingressi di Bima, Lorenzo Barberis, D'Amore e Della Rovere. Quest'ultima sarà l'unica partecipante donna del torneo. Tra le note positive, in compenso, vi è da segnalare la riconferma dello sponsor BioDry, che mette a disposizione i trofei di questa edizione. La scarsità di partecipanti spinge gli organizzatori a ritoccare, eccezionalmente per questa edizione, il regolamento. Viene stabilito, difatti, che, al termine dei consueti tre turni di qualificazione, i primi quattro classificati accederanno direttamente alle semifinali. A questi si aggiungeranno, per completare il quadro delle semifinali, gli altri quattro giocatori che usciranno vincenti da due quarti di finale, a cui parteciperanno gli otto giocatori che occuperanno le posizioni dalla quinta alla dodicesima della classifica. Gli ultimi quattro giocatori della classifica verranno invece estromessi dal torneo direttamente al termine delle prime tre giornate.

Malgrado il ristretto numero di partecipanti, il torneo offre un buon numero di incontri interessanti, grazie anche ad un livello di gioco piuttosto uniforme, che garantisce diversi incontri equilibrati. Difatti, nei tre primi turni di qualificazione, la coppia perdente riesce comunque a totalizzare una media di 4,25 game a partita. La modifica apportata al regolamento per questa edizione, fa sì che anche i giocatori certi di non essere estromessi dopo la prima fase, si battano comunque fino all'ultimo per cercare di accaparrarsi uno dei quattro posti che garantiscono l'accesso diretto alle semifinali. In questa impresa riescono Zuccadelli (primo della classifica con 44 punti), Olent, Maurizio Barberis e Mantelli. A contendersi i rimanenti quattro posti disponibili vi sono otto giocatori che danno vita a due quarti di finale equilibratissimi. In particolare, il primo quarto di finale, che vede Maio e Lorenzo Barberis opposti a Mottino e Rena, è probabilmente ad eleggersi miglior partita del torneo. La sicurezza al servizio di Mottino e la solidità di Rena si oppongono alla corsa e alla grinta di Barberis e Maio, quest'ultimo in particolare, autore di una prestazione superlativa. Le due coppie lottano punto su punto e, nonostante numerose palle break, accade, probabilmente per la prima volta nella storia del torneo, che nessun giocatore perda il servizio per sedici game consecutivi dall'inizio della partita. Si arriva così, senza un break, sul punteggio di 8­8. Il tie- break decisivo conferma l'equilibrio che ha caratterizzato tutto l'incontro e regala grandi emozioni. Maio e Barberis annullano quattro match- point, di cui tre consecutivi, ed ottengono a loro volta un match­point, annullato da Mottino, che nel frattempo era rimasto vittima di un infortunio alla gamba. Il quinto match­point è però fatale a Maio e Barberis che vengono così eliminati ma escono, senza ombra di dubbio, a testa alta dal torneo. Il secondo quarto di finale è quasi altrettanto equilibrato nel punteggio finale anche se, a differenza dell'incontro precedente, la regola del servizio viene infranta più volte e le due coppie si inseguono a strappi di due, tre game consecutivi. L'incontro è avvincente e vede di fronte due formazioni quasi speculari, ciascuna composta da un regolarista da fondocampo e da un giocatore aggressivo. Alla fine sono Picco e D'Amore a prevalere su Occhiena e Stefano Nosenzo con il punteggio di 9­7.

Nella prima semifinale si ritrovano quattro protagonisti delle fasi finali delle ultime edizioni del torneo. Olent e Mottino affrontano Maurizio Barberis e Zuccadelli, dando vita ad un incontro che offre grande spettacolo ed intensità, soprattutto nel primo set. Barberis e Zuccadelli devono annullare un set­point prima di aggiudicarsi la prima frazione al tie­break e portarsi in vantaggio per 3­2 nel secondo set. A questo punto la pioggia impone una sospensione dell'incontro. La pausa sembra danneggiare soprattutto Mottino e Olent che, alla ripresa del match, subiscono un parziale di 12 punti a 1, consegnando così a Barberis e Zuccadelli le chiavi della finale. Nella seconda semifinale i favoriti Mantelli e Picco si impongono 6­0 6­2 su Rena e D'Amore. A dispetto del punteggio severo, va detto che la coppia perdente ha dato filo da torcere a Mantelli e Picco nel secondo set.

Per l'ultimo incontro del torneo si ritrovano quindi quattro giocatori ciascuno dei quali con almeno una finale già disputata alle spalle. Dal sorteggio esce ancora una volta la coppia Picco­Barberis. Non era mai successo che la stessa coppia si ritrovasse in finale per tre anni consecutivi. Ad affrontarli, invece, l'inedita coppia Mantelli­Zuccadelli. A causa della pioggia prevista per il giorno della finale, l'orario d'inizio dell'incontro viene anticipato alle ore 10. Nonostante ciò, i quattro giocatori riescono appena a terminare la fase di riscaldamento prima che la pioggia impedisca a loro di proseguire. Qualche ora dopo le condizioni meteorologiche migliorano e i giocatori possono rientrare in campo, riscaldarsi nuovamente e dare inizio alla finale. Il terreno di gioco, reso scivoloso dall'abbondante pioggia caduta nelle ore precedenti, è ai limiti della praticabilità e crea non pochi problemi di stabilità ai giocatori, in particolare durante i primi game dell'incontro. Mantelli e Zuccadelli trovano subito l'intesa e il gioco a rete del primo completa bene la regolarità a fondocampo del secondo. L'incontro è decisamente combattuto ed è un break su Barberis a rompere l'equilibrio. Un ruolo particolare in questo primo set sarà svolto dallo smash. Mantelli e Zuccadelli su questo fondamentale saranno ineccepibili (in particolare Mantelli riuscirà a risolvere diversi scambi complicati con precisi smash vincenti da fondocampo). Barberis e Picco potranno invece recriminare per alcuni smash non conclusi. In svantaggio per 3­5, Picco e Barberis sono comunque bravi nell'annullare 3 set­point agli avversari e ad aggiudicarsi il game. Sul 5­4 Mantelli serve per il set e, dopo aver annullato una pericolosa palla break con un servizio al corpo su Barberis, incamera con il compagno la prima frazione di gioco per 6­4. Nel secondo set Mantelli e Zuccadelli non danno segni di cedimento, mentre è Picco questa volta a perdere il servizio. Sul 4­3 per Mantelli­Zuccadelli, tuttavia l'incontro viene nuovamente sospeso per pioggia. L'interruzione questa volta sarà particolarmente lunga e il gioco potrà riprendere solo alle 18.30. Per la prima volta nella storia del torneo, quindi, la finale non si concluderà nella mattinata. L'epilogo dell'incontro è segnato dalla regola del servizio, in virtù della quale Mantelli e Zuccadelli mantengono il break di vantaggio e chiudono l'incontro vincendo per 6­4 anche il secondo set. Mantelli centra così il suo sesto successo al torneo La Chapelle, portandosi quindi ad una sola distanza dal primatista Ponti. Zuccadelli, invece, con la sua prima vittoria, corona un quadriennio di piazzamenti ad alti livelli. Picco e Barberis, come l'anno precedente, devono invece accontentarsi del secondo posto. Ad entrambi va riconosciuto comunque l'invidiabile risultato di tre finali consecutive raggiunte, di cui una vinta.

Il secondo trofeo BioDry viene assegnato a Carlo Alberto Zeme, giocatore che, con il proprio comportamento, incarna al meglio lo spirito del torneo La Chapelle. Per la cronaca, nell'ambito della premiazione, peraltro posticipata al 15 Agosto a causa del ritardo nella finale, non avrà luogo la consegna del premio legato agli acquisti effettuati presso gli sponsor. In compenso verranno estratti alcuni premi aggiuntivi tra i presenti alla premiazione.

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2016

in produzione

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2017

E'un tabellone a 24 giocatori che caratterizza anche l'edizione 2017 del torneo La Chapelle. Nutrita la componente ligure, con ben sette rappresentanti. Non eccezionale, peraltro, la percentuale di giovani iscritti, che conta quattro partecipanti under 18. Buona la quota di partecipazione femminile, con cinque giocatrici iscritte. Kunkl, Nasta e Regaldo sono invece i nomi dei giocatori che per la prima volta partecipano al torneo.
La comunicazione di incontri, risultati ed orari tramite Twitter (già introdotta l'anno precedente) e gli aggiornamenti via smartphone modificano inevitabilmente alcuni consuetudini dei giocatori e del pubblico. Se da un lato ciò chiaramente semplifica l'organizzazione e la vita dei giocatori, dall'altro sottrae pubblico a certi momenti della manifestazione. Il sorteggio per le partite dei turni eliminatori diventa quindi un'operazione alla quale assistono un numero minimo di partecipanti. I giocatori verranno informati difatti via Twitter sull'esito dei sorteggi e la loro presenza al momento delle estrazioni diventa dunque superflua.

Il programma della prima giornata del torneo prevede solo tre incontri, vista l'impossibilità, per diversi partecipanti, di poter essere in campo il 10 Agosto. Il primo turno eliminatorio si caratterizza per un match di apertura che vede un Persico (la cui iscrizione era rimasta in forse fino all'ultimo momento) particolarmente brillante sia a rete che a fondocampo, soprattutto in avvio di partita. Il giocatore milanese, in coppia con Zuccadelli, ha ragione della coppia ligure formata da Annamaria Figari e Luigi Nasta, quest'ultimo, come detto, al debutto. Il secondo incontro del torneo diventerà invece anche uno dei più memorabili di questa edizione. Gaia Nobili e Mottino affrontano Blandin Savoia e un Chiari particolarmente motivato. Questi ultimi, in svantaggio per 8-5, riescono a portarsi 8-7 e cedono le armi solo per 9-7 dopo aver annullato complessivamente 6 match-point. L'incontro, particolarmente teso, terminerà ben oltre l'orario previsto. Nell'ultimo incontro della giornata, Rena e Fuselli escono sconfitti da D'Amore e Regaldo. Purtroppo questa partita sarà fatale alla giocatrice ligure che, vittima di un infortunio al ginocchio, dovrà abbandonare anzitempo la competizione. Le conseguenze del forfait di Fuselli sul prosieguo del torneo si fanno sentire immediatamente. Difatti, nel primo incontro della giornata seguente, Mantelli si trova a dover giocare da solo contro Gaia Nobili e Nasta. La coppia si impone 9-6. Nella seconda giornata da segnalare anche due incontri molto combattuti, terminatisi entrambi per 9-7. Nel primo, Bima e il campione uscente Mastragostino la spuntano su Occhiena e Olent, quest'ultimo tornato a calcare i campi della Chapelle dopo la defezione dell'anno precedente. Nell'incontro finale della giornata invece sono D'Amore (anch'egli al rientro dopo una pausa nel 2016) e Blandin Savoia ad avere la meglio su Lorenzo Mandrino e Persico. Sempre per 9-7 si conclude il primo incontro della terza giornata, probabilmente uno dei migliori del torneo, sia come tasso tecnico complessivo, che come equilibrio tra le coppie in campo. Picco (fermo per infortunio nel 2016), coadiuvato da un Lorenzo Mandrino sempre più sicuro mano a mano che il match avanzava, si impone, al termine di un match in buona parte dominato dai servizi, sulla coppia Mantelli-Figari, che da sola mette in campo dieci trofei vinti alla Chapelle. Nel prosieguo della giornata, particolarmente densa con otto incontri da disputare, da segnalare la sonante vittoria per 9-3 della giovanissima coppia formata da Mario Mandrino e Rossi, ai danni di Kunkl e Riina. Al termine del girone eliminatorio, l'esordiente Regaldo domina la classifica con 43 punti. Viene premiata la generosità di Bima che, nonostante sorteggi non certo favorevoli, conquista 21 punti che gli sono sufficienti per il passaggio ai quarti. Fa sensazione invece l'esclusione di Mantelli, che non falliva l'approdo ai quarti da venti edizioni consecutive. La sconfitta per 9-0 patita giocando da solo contro la coppia campione uscente Figari-Mastragostino, è inoltre fatale a Persico, primo degli esclusi, nonostante un torneo disputato con grande impegno.

Tra gli incontri valevoli per i quarti di finale, quello delle 9 è decisamente il più emozionante, e può essere probabilmente considerato come migliore incontro di questa edizione. Gianenrico Figari e Rossi affrontano in questa partita, Zuccadelli e Nasta. La coppia ligure, grazie al senso tattico di Figari e all'ottima prestazione di Rossi, sorprende in avvio gli avversari, complice anche una partenza sotto tono di Zuccadelli. Quest'ultimo però riprende in mano le redini del proprio gioco ritrovando la consueta regolarità e, con l'aiuto di un Nasta solido con il dritto, riesce a raddrizzare un incontro che, sul 7-4 per gli avversari, sembrava aver preso una precisa direzione. Alla fine è il tie-break a dare ragione a Nasta e Zuccadelli, sebbene gli avversari non escano assolutamente ridimensionati dalla sconfitta. I sorteggi dei rimanenti quarti di finale offrono purtroppo incontri non molto equilibrati. Da segnalare comunque l'orgogliosa resistenza di Bima e D'Amore nei confronti della coppia Olent-Regaldo, particolarmente esperta ed affiatata.

Il novero degli otto semifinalisti risulta piuttosto omogeneo e i due incontri pomeridiani della penultima giornata risultano difatti abbastanza equilibrati. Nella prima semifinale, in particolare, Picco e Lorenzo Mandrino faticano non poco per aver ragione di Nasta e Regaldo, che nel secondo set si portano anche in vantaggio per 4-1. Nell'ultimo incontro della giornata, la regolarissima coppia Zuccadelli-Chiari si impone in due set su Olent (alla sua quarta semifinale) e Mastragostino, dopo un primo set combattuto.
L'ultimo sorteggio del torneo stabilisce che Chiari e Lorenzo Mandrino dovranno affrontare Picco e Zuccadelli. I pronostici sono in favore di questi ultimi ma la partita sarà ben più combattuta del previsto. Un solo break fa la differenza nel primo set e, quando Chiari e Mandrino subiscono un ulteriore break all'inizio del secondo set, l'incontro sembra avviato ad una rapida conclusione. Tuttavia, la tenacia di Chiari e la solidità di Mandrino vengono premiate, e i due riescono a recuperare il break di svantaggio, complice anche qualche sbavatura di Picco e Zuccadelli. Il secondo set si decide così al tie-break, dove la superiorità al servizio di Picco e Zuccadelli ha la meglio. Questi ultimi si aggiudicano quindi la 31esima edizione del torneo La Chapelle, portando entrambi a due le vittorie personali nel torneo. Chiari e Lorenzo Mandrino escono comunque a testa alta dalla finale avendo dimostrato grande combattività e regolarità da fondocampo.

Da segnalare che anche quest'anno, come nel 2016, al torneo per gli adulti si è aggiunto il torneo destinato ai bambini, che ha registrato un notevole successo, con ben undici iscritti. I partecipanti si sono affrontati inizialmente in una prima fase con due turni di gironi all'italiana e coppie sorteggiate. L'indomani, prima della finale adulti, i più piccoli hanno disputato tre incontri con nuove coppie sorteggiate (tenendo conto della classifica individuale maturata nei primi due gironi) per stabilire la classifica finale. La finale per il primo e secondo posto è stata vinta da Giorgio Figari e Matteo Cassino, che hanno avuto la meglio su Francesco Giorcelli e Sebastiano Nasta.

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2018

Numerose defezioni incidono purtroppo sulla campagna iscrizioni dell'edizione 2018 del torneo. Tra queste segnaliamo quelle di Picco, Mottino, Olent e D'Amore per problemi fisici, in alcuni casi legati anche alle sollecitazioni imposte dal tipo di superficie su cui si disputano le gare. A questo proposito è opportuno segnalare che, qualora i lavori di rifacimento del campo venissero eseguiti come previsto, l'edizione 2018 sarebbe l'ultima a disputarsi sul mateco. A partire dal 2019, il torneo La Chapelle potrebbe difatti giocarsi su un campo in erba sintetica. Nel computo delle assenze, da segnalare anche quelle di Mastragostino, protagonista delle ultime due edizioni, e di Gaia Nobili, da diversi anni una tra le più forti e affezionate partecipanti al torneo. A causa di nuove direttive comunali, nel 2018 non è stato inoltre possibile includere il torneo nella lista ufficiale degli eventi estivi di Sauze d'Oulx. Anche per via di questa ridotta visibilità, il numero di partecipanti di questa edizione risulta scarso e si arresta alla quota minima di 16 giocatori, come nel 1999 e nel 2015. Per l'occasione viene reintrodotta la formula già utilizzata tre anni prima e che consiste nell'ammettere direttamente in semifinale, e nell'estromettere, rispettivamente, i quattro giocatori che totalizzano più punti e meno punti al termine delle prime tre giornate di gare eliminatorie. I rimanenti otto giocatori disputano due quarti di finale con coppie estratte a sorteggio.

Nel tabellone ridotto a 16 giocatori figurano come favoriti Gianenrico Figari, Mantelli e Zuccadelli, quest'ultimo tuttavia reduce da un infortunio al legamento crociato. Lorenzo Mandrino, Chiari e Regaldo sono inoltre attesi alla conferma degli ottimi risultati ottenuti l'anno precedente. Tre sono i giovani under 18 (Annamaria Figari, Rossi e Mario Mandrino) e due le donne (Annamaria Figari e Maria Vittoria Riina). Al suo esordio nel torneo, invece, Giorgio Lama. A causa di restrizioni imposte dal condominio, inoltre, le ore di gioco prenotabili per il torneo sono destinate alla fascia oraria dalle 13 alle 20 di ogni giorno. Al di fuori di tale fascia oraria, le ore di gioco sono prenotabili unicamente a nome di condomini de La Chapelle.

Poco dopo le 17 del 9 Agosto 2018 viene effettuato, a porte chiuse, il sorteggio per le partite della fase eliminatoria. Quest'ultima è caratterizzata da un grande equilibrio e regala numerose partite combattute, tra cui ad esempio quella tra la coppia Figari (padre e figlia) contro Rossi e Lorenzo Mandrino, o come l'ultimo drammatico match della terza giornata, in cui Rena e Lama si arrendono solo per 9-6 a Regaldo e Persico, di fatto compromettendo il passaggio del turno di quest'ultimo per un solo game. Al termine delle prime tre giornate, le coppie sconfitte, avranno totalizzato, in media, 4.4 game a partita. Un numero decisamente elevato, ad indicare che si sono disputati diversi incontri dal risultato tutt'altro che scontato. La fase eliminatoria è fatale a Lama, Riina, Antosiano e Persico, questi ultimi due penalizzati (dopo una procedura rocambolesca) da un solo game in meno vinto nelle partite perse, nei confronti di Rossi, che invece passa alla fase successiva. Coloro che invece staccano direttamente il biglietto per la semifinale sono Blandin Savoia (primo in classifica con 40 punti), Regaldo, Lorenzo Mandrino e Gianenrico Figari.

L'inizio dei due quarti di finale è previsto per le ore 9 del 13 Agosto ma una pioggia battente costringe ad un rinvio. E' solo alle 11, infatti, che Rossi e Annamaria Figari possono scendere in campo per affrontare Chiari e Rena. La coppia under 18 parte molto bene e si porta avanti per 3-0. Dopodichè, Chiari ritrova le misure su un campo ancora scivoloso e, assieme ad un solido Rena, si conquista l'accesso alla semifinale con una vittoria per 9-5. Nel secondo quarto di finale, Mantelli e Zuccadelli confermano i favori del pronostico, superando per 9-4 Occhiena e Mario Mandrino. L'incontro purtroppo non si concluderà senza piccoli incidenti, dovuti al campo non ancora completamente asciutto. A farne le spese saranno Mantelli e Occhiena, con infortuni rispettivamente alla schiena ed al ginocchio. Alle 15 riprendono le ostilità sul campo, con la prima semifinale, che vede Mantelli e Lorenzo Mandrino opposti a Gianenrico Figari e Blandin Savoia. La partecipazione di Mantelli rimane incerta fino all'ultimo, per via dell'infortunio occorso a quest'ultimo nel match precedente. Viene quindi convocata anche Annamaria Figari, in quanto spetterebbe a lei il diritto di subentrare in caso di forfait di Mantelli. Tuttavia, terminato il riscaldamento, il sei volte campione della Chapelle scioglie le riserve e rimane in campo. Questa scelta gli dà ragione in quanto la prima semifinale è a senso unico. Nonostante Mantelli non se la senta di forzare il servizio, il pluricampione cuneese e un Mandrino ineccepibile lasciano appena due game agli avversari, complice anche un Blandin Savoia sotto tono rispetto alle partite della fase eliminatoria. Ben diverso sarà l'andamento della seconda semifinale, che è da considerarsi come il match più memorabile di questa edizione. Da una parte si trovano Rena, anch'egli alle prese con contraccolpi fisici dovuti alla durezza della superficie di gioco, e Zuccadelli, in grande progressione rispetto alle prime partite del torneo. Dalla parte opposta della rete, a giocarsi l'accesso alla finale, figurano Chiari e Regaldo, due regolaristi puri. L'incontro si traduce in un estenuante braccio di ferro, con Rena a coprire da fondocampo le incursioni a rete di Zuccadelli, il quale però fatica molto a chiudere con smash e volèe, contro due avversari ben ancorati a fondocampo. Numerosi game si concludono ai vantaggi e i primi due set si decidono per differenze di pochissimi punti. Il primo va a Rena-Zuccadelli e il secondo a Chiari-Regaldo. Questi ultimi sembrano avere l'inerzia del match dalla loro, tenuto conto anche dell'incertezza della condizione fisica di Rena. Con un match-point a favore sul 5-4 l'incontro sembra in effetti nelle mani di Chiari e Regaldo. Tuttavia la straordinaria caparbietà di Rena, tornato ormai ai livelli di un tempo, e la solidità di Zuccadelli, consentono loro di recuperare una situazione che sembrava ormai compromessa, e, sullo slancio, di aggiudicarsi, dopo due ore e trenta di gioco, il terzo set e quindi il match.
Da notare che Rena torna in questo modo a disputare la sua seconda finale, a distanza di 21 anni dalla prima (che giocò, tra l'altro, in occasione della sua prima partecipazione al torneo). In finale, inoltre, non figura alcun giocatore proveniente da Sauze d'Oulx (non accadeva dal 2012).

L'ultimo sorteggio del torneo stabilisce che, a disputarsi il XXXIIesimo trofeo La Chapelle, saranno Mantelli e Zuccadelli contro Rena e Mandrino. I favori del pronostico vanno per i primi, già vincitori nel 2015. Mantelli, ancora alle prese con i postumi dell'infortunio, non forza il servizio per tutto il primo set, che comunque finisce nelle mani sue e di Zuccadelli con il punteggio di 6-4. Rena e Mandrino tuttavia non si danno per vinti e strappano il servizio agli avversari, portandosi sul 4-2 nel secondo set. Zuccadelli è però ormai tornato al pieno della forma e, grazie alla sua continuità col dritto da fondocampo, riesce a procurarsi il contro-break, coadiuvato da Mantelli che, seppur non al meglio della forma, interviene a rete sempre in maniera puntuale ed efficace. Qualche piccola incertezza a rete di Mandrino (pur protagonista di una grande partita) nel finale del set, è decisiva nel consegnare la partita ed il torneo nelle mani di Mantelli e Zuccadelli, che quindi bissano, guarda caso con lo stesso punteggio, il successo ottenuto tre anni prima, sempre con un tabellone a 16 giocatori.

Con questo successo Mantelli eguaglia il record di sette vittorie detenuto da Marco Ponti. Zuccadelli invece centra il suo terzo trofeo e sigilla un quadriennio straordinario caratterizzato da tre vittorie ed una semifinale. Lorenzo Mandrino, confermando la finale dell'anno prima, si insedia ormai di diritto tra i protagonisti del torneo degli ultimi anni. Infine, ma non da ultimo, il 2018 segna anche il grande ritorno di Rena ai massimi livelli del torneo.
Per quanto riguarda la gara riservata ai bambini, notiamo anche in questo caso una flessione di iscritti rispetto all'anno precedente (7 iscritti nel 2018 contro gli 11 del 2017). Il torneo dei bambini si disputa comunque con grande entusiasmo ed anche con un livello tecnico che, in alcuni casi, non differisce molto da quello osservato in alcune partite del torneo per gli adulti. Anche quest'anno il torneo si disputa in due fasi, con una prima fase a gironi distribuita su due giornate ed una fase finale che si svolge il 14 Agosto, prima della finale adulti. Ad aggiudicarsi il primo posto quest'anno sono Federico Peracchiotti e Matteo Vaccari, che superano l'altra coppia finalista formata da Andrea Maestripieri e Giovanni Lama.

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2019

E' un servizio di Claudio Mantelli il colpo che, il 10 Agosto 2019, inaugura una nuova era per il torneo La Chapelle: quella dell'erba sintetica.
Come anticipato l'anno precedente, il glorioso campo in mateco del condominio La Chapelle, ormai vetusto e, in certi punti, sinceramente, ai limiti della giocabilità, viene difatti smantellato e sostituito da un campo in erba sintetica. Si congeda così dalle scene la superficie storica del condominio, presente sin dalla nascita della struttura La Chapelle.

Sul campo in mateco de La Chapelle, nel corso delle 32 edizioni del torneo, si sono avvicendati più di duecento giocatori, dei livelli più disparati e di tutte le età, a partire dagli under 10 fino ad arrivare agli over 70. Tra il 1987 e il 2018, sul mateco de La Chapelle, si sono disputate più di 750 partite di torneo di doppio giallo. Due generazioni di famiglie e un'enorme quantità di amici, parenti, singoli o gruppi di "avventori", incuriositi dal torneo, si sono cimentati, nel corso degli anni, con gli ampi e rapidi rimbalzi del campo in mateco di Jouvenceaux. A cominciare dalla fine degli anni '80, con il dominio di De Vincentiis, per continuare, negli anni '90, con la sobrietà del campione Giacometti e la rivalità tra Mantelli, Capriolo e Fusè. L'annata unica ma indimenticabile di Casale, i blitz di Davide Gabbiani (già campione di singolo nel 1986) Gori e Bozzalla, per poi arrivare al nuovo milennio con la generazione-Ponti e l'avvento di Figari. I primi anni 2000 sono quelli che vedono anche i due primi successi di Silvia Nobili, finora la più forte giocatrice della storia del torneo, oltre all'esplosione di Ponti, prima dell'era Beccuti. A contendersi l'eredità di quest'ultimo arrivano poi i protagonisti più recenti: Barberis, Picco, Zuccadelli, oltre all'onnipresente Mantelli (che quest'anno taglia il traguardo della 30esima partecipazione consecutiva).

Nonostante l'avvento del nuovo campo, con conseguente miglioramento delle condizioni di gioco, il numero di iscritti all'edizione 2019 resta al di sotto delle aspettative. Con l'iscrizione avvenuta in extremis, pochi istanti prima del sorteggio dei turni eliminatori, di Costantino e Kunkl, si raggiunge la quota di venti partecipanti. Tra i protagonisti delle ultime edizioni mancano i Mandrino, Olent e Regaldo, mentre si rivedono Picco, Barberis e Gaia Nobili. Al loro esordio nel torneo, oltre al già citato Giorgio Costantino, figurano anche Andrea e Matteo Ramassotto. Quest'ultimo è anche il più giovane partecipante a questa edizione, oltre ad essere nipote e pronipote rispettivamente di Girolamo e Alessandro De Vincentiis, vincitori in coppia 31 anni prima. Oltre a Nobili e Kunkl, Maria Vittoria Riina e Annamaria Figari compongono l'insieme delle partecipanti femminili al torneo, che corrisponde quindi ad un quinto del totale.

La prima giornata del torneo prevede solo tre incontri, due dei quali però si rivelano molto combattuti e si risolvono al tie-break. In particolare, Gianenrico Figari e Blandin Savoia vendicano la sconfitta subita da Mantelli proprio in occasione della semifinale dell'anno precedente. Un doppio fallo di Persico sul match-point è infatti fatale al campione uscente e al suo socio milanese (da notare che la coppia Mantelli-Persico metteva in campo un totale di ben 58 partecipazioni al torneo).
Nel secondo tie-break della giornata lo scontro padre-figlio tra Matteo e Andrea Ramassotto vede prevalere quest'ultimo, coadiuvato dal rientrante Picco, mentre dall'altra parte della rete, il più giovane Ramassotto è spalleggiato da un Occhiena sempre affidabile, nonostante problemi al gomito.

Nella seconda giornata si disputano sei incontri, il più avvincente dei quali è senza dubbio quello delle ore 16, che vede impegnati Chiari e Picco contro Kunkl e Gianenrico Figari. Questi ultimi partono fortissimi e riescono a portarsi sul 6-1. Dopodichè sale il livello di gioco degli avversari, in particolare di Chiari, che torna a giocare al meglio delle proprie possibilità. La rimonta di Chiari e Picco è inesorabile, cosicchè la coppia ligure si trova a dover fronteggiare un match-point sul 7-8 su servizio Kunkl. Scampato il pericolo, Figari e Kunkl riescono a issarsi sull'8-8. Nel tie-break questi ultimi riescono ad annullare altri 3 match-point, prima però di arrendersi definitivamente ai torinesi per 8-6.

La terza giornata della fase eliminatoria è funestata da due interruzioni per pioggia, una ad inizio mattinata, ed una seconda con un picco di precipitazione intorno alle 13. Se da un lato le interruzioni per pioggia complicano la prosecuzione del torneo, dall'altro lato permettono di apprezzare un ulteriore vantaggio della nuova superficie. Una volta cessata la pioggia, il campo in erba sintetica infatti diventa praticabile ben più rapidamente rispetto al campo in mateco. Addirittura, l'incontro delle ore 12, dove Zeme e Gianenrico Figari affrontano Annamaria Figari e Alessandro Rossi, viene portato a termine senza interruzioni, nonostante la pioggia intensa. Anche in questa terza giornata è Chiari uno dei protagonisti dell'incontro più avvincente, oltre che autore di una seconda grande rimonta. Chiari e Barberis difatti vengono sorpresi, in avvio di partita, da un Andrea Ramassotto ispirato e da un Bima giocatore a tutto campo. La reazione di Chiari e Barberis tuttavia non si fa attendere oltre, cosicchè la coppia torinese subisce un parziale di 7 giochi a 2. Ci vogliono però ben 5 match-point perchè Barberis e Chiari riescano alla fine ad imporsi per 9-7. Al termine delle tre giornate di qualificazione, le coppie sconfitte si sono aggiudicate un totale di 70 giochi su 15 incontri disputati, con una media quindi di 4,6 giochi per incontro. Ciò grazie ad un buon numero di incontri molto equilibrati, in particolare tre 9-8, un 9-7 e due 9-6. Da notare inoltre che la coppia sconfitta ha sempre totalizzato almeno 2 game.

La sera stessa del 12 Agosto arriva il forfait di Costantino che, nonostante la raggiunta qualificazione, rinuncia a proseguire la sua strada nel torneo a causa di un problema al polso. Il suo posto viene preso da Rena, finalista l'anno precedente e primo tra gli esclusi quest'anno, dopo i primi tre turni di qualificazione.
Mentre le prime tre giornate, come detto, offrono diversi incontri equilibrati, non è così per i quarti di finale. L'incontro più combattuto della mattina del 13 Agosto è quello che vede nuovamente insieme Gianenrico Figari e Blandin Savoia, stavolta di fronte a Bima e Rossi. Questi ultimi hanno un ottimo avvio di partita e si portano avanti per 3-1 grazie alla consueta generosità di Bima e all'affidabilità di Rossi. Tuttavia l'esperienza di Figari e Blandin Savoia e l'efficacia dei loro servizi finiscono per prevalere. L'incontro termina con il punteggio di 9-4 per i due, già semifinalisti l'anno prima.
A livello dei quarti, da segnalare l'uscita anzitempo di Mantelli e l'eliminazione di Chiari, protagonista comunque di prestazioni molto generose nel corso del torneo. Maria Vittoria Riina centra invece con pieno merito la sua prima semifinale, grazie ad una prestazione ineccepibile ai quarti, in coppia con Gaia Nobili.

Anche le semifinali regalano poche emozioni. Nella prima Picco e Nobili si impongono su Riina e Blandin Savoia, mentre nell'incontro delle 17 Barberis e Gianenrico Figari superano il campione uscente Zuccadelli e Occhiena. Quest'ultimo in particolare si congeda dopo aver disputato un eccellente torneo in cui, nonostante il già citato problema al gomito, ha saputo unire alla consueta solidità da fondocampo, anche nuove soluzioni nel gioco a rete.

In finale vengono sorteggiati insieme Barberis e Figari, che si trovano quindi ad affrontare Picco e Gaia Nobili. Quest'ultima diventa, dopo la sorella, la seconda giocatrice ad aver raggiunto per due volte la finale. Picco, dal canto suo, diventa il primo giocatore nella storia del torneo ad aver raggiunto cinque finali in cinque partecipazioni. L'incontro è caratterizzato da giochi equilibrati, con Picco e Nobili che si conquistano diverse opportunità per andare in vantaggio e strappare il servizio agli avversari. Nonostante ciò, nei punti decisivi Figari e Barberis non perdonano e, nonostante un coraggioso secondo set da parte dei loro avversari, riescono ad aggiudicarsi partita e torneo per 6-2 6-4. Barberis bissa quindi il successo del 2013, mentre Figari centra la quinta vittoria, portandosi così a due lunghezze da Mantelli e Ponti, per quanto riguarda il numero di tornei vinti. Picco, combinando la forza del suo servizio, del dritto e di una condizione atletica sempre eccellente, si conferma, come detto, presenza fissa nelle finali degli ultimi anni. Particolare merito va riconosciuto infine a Gaia Nobili, resasi protagonista di un torneo superlativo, in cui ha mostrato, oltre alle ben note doti tecniche, anche una eccezionale regolarità e una notevole forza mentale.

Anche quest'anno, in abbinamento al torneo per gli adulti, si disputa il torneo per i più giovani, che conta 8 partecipanti. Vengono organizzati tre turni di due partite ciascuno, con coppie sorteggiate nuovamente ad ogni turno. Gli incontri si disputano applicando, all'interno di ogni game, le più recenti regole di punteggio valide per il doppio e danno la vittoria alla coppia che per prima vince 4 game. Dopo la disputa dei tre turni sarà necessario uno spareggio per stabilire chi accede alla finale tra Matteo Vaccari ed Elisa Nicora. Alla fine, ad aggiudicarsi il titolo quest'anno saranno Matteo Vaccari ed Edoardo Lamanna che superano la coppia finalista formata da Andrea Costantino e Andrea Maestripieri.

2020

La 34esima edizione del torneo subisce anch'essa inevitabilmente l'impatto della pandemia legata al Covid-19. Le condizioni sanitarie nei mesi di luglio ed agosto 2020 consentono l'organizzazione e lo svolgimento del torneo, seppur con opportuni accorgimenti e modifiche. Viene raccomandato difatti ai giocatori ed agli spettatori di evitare assembramenti, ed un flacone di gel igienizzante viene messo a disposizione in prossimità del campo. Al momento dell'iscrizione i partecipanti al torneo devono inoltre compilare un modulo riguardante i rischi personali legati al contagio da Covid-19. Viene infine annullato il consueto rinfresco che segue la premiazione. Si assiste in compenso ad una riduzione della quota di partecipazione (che ammonta a 20 Euro) rispetto all'anno precedente.
Forse anche in virtù delle restrizioni agli spostamenti legate alla pandemia, il numero dei partecipanti raggiunge con relativa facilità la soddisfacente quota di 24 giocatori. Da segnalare che Andrea Mastragostino subentra ad Enzo Nobili dopo che il sorteggio per la prima fase eliminatoria è già stato effettuato. Nel tabellone dei partecipanti spicca il nome di Matteo Fusé, al ritorno a distanza di 22 anni dalla finale disputata in coppia con Capriolo contro Giacometti e Mantelli. Si tratta del più lungo intervallo di tempo trascorso tra due partecipazioni consecutive dello stesso giocatore. All'esordio troviamo invece Beatrice Barberis, Massimo Gariglio, Francesca Mastragostino e Valentina Rena. Rispetto alla media è notevole la quota di partecipazione femminile, che corrisponde al 25% del totale. Da segnalare che purtroppo, quest'anno, non viene disputato il torneo destinato ai bambini, a causa del numero insufficiente di partecipanti.

La prima giornata del torneo vede la disputa di quattro incontri, parzialmente disturbati dalla pioggia. Tuttavia, al di là di un'interruzione nel corso dell'incontro di Mantelli e Maio contro Valentina Rena ed Andrea Mastragostino, il programma non subisce particolari ritardi. Il campo in erba sintetica difatti consente lo svolgimento delle partite anche in condizioni di moderato maltempo.

Nella seconda giornata si disputano sette incontri. Complessivamente, le prime dieci partite del torneo sono caratterizzate da punteggi decisamente netti. Le coppie sconfitte difatti racimolano in media appena 1.6 game. L'ultima partita del secondo turno, in compenso, offre uno degli incontri più avvincenti del torneo. Annamaria Figari e Zuccadelli difatti si impongono 7-5 al tie-break su Riccardo Rena e Maio, in una partita in cui la coppia vincitrice si è trovata in svantaggio per 3-6, dopo aver avuto diverse palle break sul 3-3 con Rena al servizio. Curiosamente, a partire da questo incontro, fino alla fine della terza giornata, si assiste ad incontri molto equilibrati, a differenza di quanto visto nella prima parte del torneo. Negli ultimi sette incontri difatti le coppie sconfitte in media totalizzano 6.1 game. 9-4 è il punteggio più severo tra quelli degli ultimi sette incontri, mentre lo stesso punteggio era stato quello meno netto tra quelli di tutte le partite precedenti. Da notare in particolare la coraggiosa rimonta di Gariglio e Andrea Mastragostino, che soccombono solo per 9-6 di fronte a Fusé e Regaldo, dopo esser stati in svantaggio per 1-6.
Matteo Fusé è anche l'ultimo qualificato della fase eliminatoria, con 23 punti e proprio Fusé è costretto a dare forfait la mattina dei quarti di finale. Per via dell'indisponibilità di Andrea Mastragostino, il ripescaggio favorisce Bima, 18esimo classificato. A guidare la classifica dopo le tre giornate di qualificazione è invece Gianenrico Figari, con 44 punti.

Il primo quarto di finale, a dispetto del risultato, è un incontro piuttosto combattuto, con diversi giochi che terminano ai vantaggi. Dopo il primo game in cui Picco perde il servizio, tuttavia, il pluricampione rivarolese e Regaldo si aggiudicano nove giochi consecutivi nei confronti di Beatrice Barberis e Persico. Il secondo quarto di finale regala grandissime emozioni. Bima e Riccardo Rena partono fortissimo e si portano prima sul 6-0 e poi sul 7-1 nei confronti di Maio e Alessandro Rossi, che faticano ad entrare in partita. Tuttavia la giovane coppia non si perde d'animo e comincia a non regalare più nulla. Sul punteggio di 8-7 Rena e Bima hanno a disposizione due match-point, che però non riescono a sfruttare. La partita si conclude così al tie-break, dove Rena e Bima la spuntano con il punteggio di 7-2. Nel terzo quarto di finale Mantelli e Zuccadelli concedono un game ad Annamaria Figari e Zeme. L'incontro più atteso è però quello delle 12, dove Maurizio Barberis e Gaia Nobili affrontano Occhiena e Gianenrico Figari. L'incontro non delude le aspettative. Nobili e Barberis adottano una tattica aggressiva, al fine di mettere pressione ad Occhiena, che rimane prevalentemente a fondocampo mentre Figari copre la rete. Come l'incontro delle 10, anche questo termina al tie-break, seppur seguendo un percorso molto diverso, caratterizzato da equilibrio e minimi scarti di vantaggio. Nella frazione decisiva, tuttavia, Figari ed Occhiena non sbagliano più nulla e si aggiudicano il tie-break per 7-0. Nel corso di quest'ultimo quarto di finale, Riccardo Rena annuncia un suo possibile forfait, salvo poi, poche ore dopo, confermare la propria presenza in semifinale.

Il primo incontro della sessione pomeridiana vede Picco e Mantelli avere la meglio sull'ostica coppia formata da Regaldo e Zuccadelli che, dopo aver ceduto il primo set con un break, riescono a portarsi in vantaggio per 5-3 nel secondo set, salvo poi subire la rimonta degli avversari che si aggiudicano il secondo set al tie-break guadagnando così l'accesso alla finale. Da notare che si tratta della sesta finale consecutiva per Picco, un record difficilmente battibile. La seconda semifinale si disputa in condizioni non facili, a causa di uno scroscio di pioggia e soprattutto di un forte vento, che complica in particolare gli scambi da fondocampo basati sui pallonetti. Bima gioca un primo set di grande sostanza e, coadiuvato da un Occhiena sempra affidabile da fondocampo, si aggiudica, dopo un'ora e un quarto di gioco, la prima frazione al tie-break, nei confronti di Gianenrico Figari e Riccardo Rena. Nel secondo set, anch'esso equilibratissimo, Bima e Occhiena la spuntano grazie ad un break di vantaggio, garantendosi così l'accesso alla finale.

L'ultimo sorteggio del torneo genera due coppie ciascuna formata da un campione veterano e da un giocatore alla prima finale. Se da un lato difatti abbiamo il sette volte campione Mantelli, abbinato ad Occhiena, la coppia avversaria è formata da Picco e Bima, quest'ultimo alla prima finale, raggiunta peraltro in seguito ad un ripescaggio, impresa già riuscita a Giorgio Tassi nel 2002.
La finale, come spesso accade nel caso di sfide equilibrate, è caratterizzata da un certo numero di errori non forzati, dovuti alla tensione dei giocatori. Alla fine, due break su Bima sono fatali, complice anche la maiuscola prestazione a rete di Mantelli. Con il punteggio di 6-3 6-4 Occhiena e Mantelli si aggiudicano quindi l'edizione 2020 del torneo La Chapelle. Con questa vittoria Mantelli si laurea campione per l'ottava volta, staccando così Marco Ponti nella classifica del numero di tornei vinti in assoluto. Questa vittoria premia anche la perseveranza di Occhiena, alla quattordicesima partecipazione consecutiva. Rimandato invece l'appuntamento col primo successo per Bima.

Come accennato in precedenza, l'epilogo della manifestazione quest'anno subisce dei cambiamenti. La premiazione viene effettuata sul campo da gioco, direttamente dopo la finale, e viene seguita dalla distribuzione dei premi per i partecipanti.

2021

Malgrado il persistere della pandemia dovuta al Covid-19, non solo l'edizione 2021 si disputa regolarmente, ma vede anche registrare un record di partecipazioni per quanto riguarda la gestione Mantelli-Tassi. Saranno difatti ben trentadue i giocatori che si affronteranno sul campo de La Chapelle nel 2021, ed è dal 2009 che non veniva raggiunta tale quota.
Tra i nuovi ingressi, da segnalare quello di Giorgio Figari che, dopo diverse partecipazioni al torneo junior, rinforza il contingente Figari nel torneo per adulti. Sempre nell'ambito di debutti all'interno di gruppi famigliari, esordisce Edoardo Rossi, che dimostra entusiasmo per la manifestazione e impegno in gara. A completare il novero dei sei nuovi ingressi figurano Federico Albertoni, Nicola Boccardo, Andrea Clemente e Maurizio Marchiori. Da segnalare inoltre il rientro, a distanza di ben sedici anni dall'ultima partecipazione, di Antonio Bolelli. Tra i rientri notevoli anche quelli di Valentina Bolelli e Paolo Lops, che tornano a vivere l'esperienza del torneo dopo un intervallo, rispettivamente, di tredici e quattordici anni. Pesano purtroppo le assenze di Zuccadelli e Riina, fedeli partecipanti dal 2012. Si rivedono in compenso Barboni e Capriolo.
Nonostante l'elevato numero di partecipanti, è modesta (soprattutto se confrontata con l'edizione 2020) la percentuale di giocatrici, ridotta al 12.5%. Tra i più giovani, oltre al già citato Giorgio Figari, si ripropone Matteo Ramassotto, già presente nell'edizione 2019. Purtroppo anche quest'anno, come già nel 2020, non vi sono iscritti in numero sufficiente per poter disputare il torneo per bambini.
Per quanto riguarda il lotto dei favoriti, spicca evidentemente il nome di Capriolo, che si aggiunge ai protagonisti delle ultime edizioni, tra cui Mantelli, Figari e Picco. Maurizio Barberis è presente, anche se purtroppo infortunato e quindi non al meglio della forma. Oltre agli ovvi favoriti, figurano anche giocatori esperti come Olent, Regaldo, Gaia Nobili, Barboni, Rena e Bima, sempre pronti ad accaparrarsi un posto in finale. A questi va chiaramente aggiunto il campione in carica Riccardo Occhiena.

Il 10 Agosto, come di consueto, prende il via il torneo, in condizioni di clima soleggiato e caldo che, salvo una breve parentesi, caratterizzeranno tutte le giornate del torneo. Il primo incontro del torneo vede comparire la prima vittima eccellente, con Gianenrico Figari sconfitto, in coppia ad Albertoni, da Solari e Matteo Ramassotto. Annamaria e Giorgio risolleveranno poi, con due vittorie, le sorti della famiglia Figari nel prosieguo della prima giornata.
La stessa giornata vede curiosamente ricomparire in campo una delle due coppie che aveva disputato l'ultima partita dello scorso anno. Si tratta di Picco e Bima, finalisti nel 2020, che al loro primo impegno nel 2021, si impongono per 9-3 su Zeme e Alessandro Rossi. Nonostante il punteggio severo, i singoli game sono molto combattuti, con l'intero incontro che si protrae per più di un'ora.
Il match clou della prima giornata è però probabilmente quello delle ore 16, che vede Capriolo e Antosiano affrontare Mantelli e Clemente. Quest'ultimo è il primo a subire un break, che viene però immediatamente compensato da un break su Antosiano. Alla fine saranno un break su Mantelli ed un secondo break su Clemente a decidere l'incontro che terminerà 9-6 per Capriolo e Antosiano.

Nella seconda giornata spicca la partita delle ore 9, in cui Gaia Nobili e Rena rimontano da 2-6 a 6-6 contro D'Amore e Boglione, ma vengono infine superati di misura per 9-7.
Nelle ore successive, Boccardo è purtroppo costretto a dare un forfait improvviso e il suo compagno Barberis, a causa delle non perfette condizioni fisiche, rinuncia a disputare da solo il match contro Alessandro Rossi e Gianenrico Figari.
L'incontro delle 14, in cui Annamaria Figari e Claudio Mantelli affrontano Regaldo e Antonio Bolelli è caratterizzato da un forte equilibrio fino al 4-4. Dopo aver annullato pericolose palle break sul 4-4 e sul 5-4, tuttavia, Mantelli e Figari prendono il largo e non concedono più un gioco agli avversari.
Nell'incontro successivo, avvio convincente di Chiari ed Antosiano, che si portano sul 2-0, salvo poi subire la rimonta di Edoardo Rossi che, in coppia con Olent, stratega del match, si aggiudica la partita per 9-5.
Alle ore 18, infine, scendono in campo, per l'ultimo incontro della giornata, le due coppie formate rispettivamente da Andrea Ramassotto-Solari, e da Barboni-Zeme. I primi due partono forte e si portano in vantaggio prima per 4-0 e poi per 5-1. Zeme e Barboni tuttavia non si perdono d'animo. Il primo incrementa la precisione nel gioco a rete, mentre Barboni inizia a sfoderare una lunga serie di potenti dritti incrociati. Ramassotto e Solari subiscono quindi una rimonta che li porta a trovarsi in svantaggio per 6-7, quando sono le ore 19.00. Terminato il tempo a disposizione nella giornata per il torneo, l'incontro deve quindi essere sospeso. I quattro giocatori si accordano con gli organizzatori per completare il loro match l'indomani, al termine dell'incontro delle 18.

Il 12 Agosto è la giornata in cui Maurizio Barberis deve disputare due partite. Nel match delle 9, il due-volte campione è in coppia con D'Amore contro Gaia Nobili e Boglione. Barberis è visibilmente provato ma stringe i denti e, con l'aiuto di un generoso D'Amore, compie una coraggiosa rimonta che lo porta ad avere quattro palle per il 6-7, salvo poi cedere alla coppia ligure per 9-5.
Nella sessione pomeridiana Barberis e D'Amore si trovano invece da parti opposte della rete. Prevale il primo che, in coppia con Zeme, si impone per 9-5 su Lops e D'Amore.
Nel match delle 18, la coppia veterana Rena-Occhiena concede pochissimo agli avversari e si porta implacabilmente sull'8-1. Valentina Bolelli e Solari, tuttavia, danno prova d'orgoglio e strappano ancora tre game agli avversari, prima di cedere per 9-4.
Al termine di questo incontro, come anticipato, si svolge il proseguimento di Solari-Ramassotto contro Zeme-Barboni. Si riprende con Solari che tiene il proprio turno di battuta. Un break per parte porta quindi l'incontro al tie-break, dove prevalgono Zeme e Barboni.
Proprio al termine di questa partita, si abbatte su Jouvenceaux un forte temporale che sembra compromettere la disputa dell'ultimo incontro della fase eliminatoria, in cui Clemente e Bima devono affrontare Barboni e Boglione. Quando sembra ormai inevitabile il rinvio della partita, torna il sereno sul campo e i quattro giocatori si accordano per tentare di dar vita all'incontro, mentre sono ormai le ore 20. Si assiste così ad un vivace match in cui Clemente e Bima si portano rapidamente sul 3-0, salvo poi subire una parziale rimonta fino al 3-2. Barboni e Boglione, successivamente raggiungono quota 4 game, garantendosi così il passaggio ai quarti. Il risultato finale è di 9-5 per Clemente e Bima, anch'essi qualificati alla fase successiva del torneo. L'incontro si conclude pochi minuti prima delle 21, in condizioni di visibilità pessime, stabilendo un record per la partita del torneo La Chapelle terminatasi più tardi nel corso di una giornata. Va riconosciuto quindi, ai quattro protagonisti, il merito di aver portato a termine l'incontro malgrado le difficili circostanze. Gli accoppiamenti dei quarti di finale saranno quindi noti solo dopo le 21.

L'elevato numero di partecipanti rende chiaramente più selettivo l'accesso ai quarti. È Boglione, con 29 punti, il sedicesimo classificato. A titolo di esempio ricordiamo che, l'anno precedente, 23 punti erano stati sufficienti per passare ai quarti. A dominare la classifica è invece Stefano Picco, con 44 punti.
Tra gli incontri dei quarti di finale, sono quelli delle ore 10 e delle ore 11 che regalano le maggiori emozioni. Nel primo di questi, si fronteggiano due coppie molto diverse nello stile e nelle qualità. Da un lato, lo spessore atletico di Clemente e Bima e dall'altro il tatticismo e l'esperienza di Regaldo e Boglione. I primi accusano una partenza sotto tono e si trovano in svantaggio per 2-5. A quel punto però, la coppia lombardo-piemontese innalza il proprio livello di gioco, grazie alla copertura a rete e le stop-volley di Clemente, mentre Bima è ovunque a recuperare palline. Questa reazione viene premiata e il punteggio si riporta in parità, sul 5-5. Un allungo finale di Regaldo e Boglione tuttavia consegna a questi ultimi la vittoria finale per 9-7.
Nel match delle 11, Mantelli ed Occhiena contendono un posto in semifinale a Picco e Antosiano. Ogni giocatore tiene il proprio turno di servizio fino al 5-5, quando Mantelli subisce un break. Immediata è però la reazione della coppia campione in carica che, nel game successivo, strappa il servizio ad Antosiano. Sul 7-7 un tiro deviato dal nastro si rivela cruciale per l'esito del game, nonostante il tentativo di recupero in tuffo di Antosiano. È proprio quest'ultimo a subire il break decisivo che regala l'accesso in semifinale a Mantelli e Occhiena. Picco deve così rinunciare al sensazionale traguardo della settima finale consecutiva.

In un pomeriggio assolato ha inizio, con qualche minuto di ritardo, la prima semifinale, dove Mantelli e Regaldo affrontano Capriolo ed Occhiena. Il primo set è di grande qualità ed equilibrio. Occhiena e Regaldo si fronteggiano sulla diagonale destra con estenuanti duelli di dritto. Mantelli cerca di sparigliare le carte con frequenti interventi a rete mentre Capriolo punge con le sue traiettorie mancine e liftate. Mantelli e Regaldo riescono ad annullare quattro set-point e ad issarsi al tie-break, dove, grazie anche a qualche imprecisione degli avversari, si impongono, conquistando così il primo set. Lo sforzo fisico profuso, complici anche le dispendiose partite disputate al mattino, è però fatale a Mantelli e Regaldo, che nei due set successivi riescono a conquistare solo due game.
Nella seconda semifinale Barboni e Boglione danno filo da torcere nel primo set a Gianenrico Figari e Matteo Ramassotto. In particolare Barboni spesso sorprende gli avversari con traiettorie molto strette col dritto incrociato. La consueta completezza del gioco di Figari, unita all'efficacia di Ramassotto col dritto e con la volée, regala però a questi ultimi una vittoria per 6-4 6-1.

L'ultimo sorteggio del torneo stabilisce che a giocarsi il titolo di coppia campione della Chapelle 2021 saranno, da un lato della rete, Capriolo e Matteo Ramassotto e dall'altro Gianenrico Figari e Occhiena.
In una finale combattuta ed avvincente, sono Figari ed Occhiena a portarsi inizialmente in vantaggio, aggiudicandosi il primo set per 7-5, dopo aver già avuto un set-point sul 5-4. La reazione di Capriolo e Ramassotto però non tarda ad arrivare e la coppia piemontese passa rapidamente in vantaggio di un break nel secondo set, che finisce per aggiudicarsi con il punteggio di 6-4. Ad inizio terzo set si vede che l'inerzia dell'incontro è a favore di Ramassotto e Capriolo, che si portano avanti 2-0 grazie ad un gioco di coppia che sembra aver trovato il giusto equilibrio, con Capriolo che mette pressione da fondocampo, mentre Ramassotto regge bene lo scambio con Occhiena e chiude spesso a rete. Figari ed Occhiena tuttavia combattono fino alla fine, recuperando anche lo svantaggio iniziale nel terzo set, salvo poi perdere l'ultima decisiva frazione per 6-3.
Marco Capriolo torna così a vincere il torneo della Chapelle a venticinque anni di distanza dall'ultimo successo. Il giovane Matteo Ramassotto iscrive invece per la prima volta il proprio nome nell'albo d'oro del torneo (il nonno Girolamo De Vincentiis vinse alla Chapelle nel 1988). Il titolo di finalista premia e conferma i notevoli progressi compiuti da Occhiena negli ultimi anni. Avendo aggiunto alla già nota solidità da fondocampo una buona tenuta della rete, Occhiena è presenza fissa delle fasi finali del torneo da ormai tre anni. Infine, con la ottava finale (di cui cinque vinte) su tredici partecipazioni, Gianenrico Figari si conferma un giocatore con straordinaria continuità di rendimento ai livelli più alti del torneo.

Come già nell'edizione 2020, anche quest'anno la premiazione viene effettuata sul campo, immediatamente dopo la finale. Il sorteggio e la consegna dei premi di partecipazione, modificando il protocollo in vigore dal 2010 al 2019, vengono effettuati, come l'anno precedente, dopo la premiazione, questa volta accompagnati da un piccolo rinfresco con tranci di pizza forniti individualmente, al fine di evitare assembramenti.

2022

La rimozione di gran parte delle restrizioni legate al Covid-19 consente, quest'anno, di disputare un torneo in condizioni pressoché identiche a quelle degli anni precedenti la pandemia. Gli organizzatori possono inoltre godere di una campagna di iscrizione al torneo che si rivela particolarmente agevole, con la considerevole quota di 22 partecipanti raggiunta a quattro giorni dall'inizio delle gare. Il numero finale di partecipanti sarà 28, inferiore di quattro unità rispetto all'anno precedente, ma comunque il secondo miglior risultato, in termini di numero di partecipanti, degli ultimi tredici anni. Da segnalare, inoltre, l'introduzione della modalità di pagamento tramite Satispay, della quota di iscrizione (pari a 25 Euro).
Nel tabellone dei partecipanti spicca il ritorno alla competizione di Francesca Mantelli, a ben ventisei anni dall'ultima iscrizione. Con questo rientro, Francesca Mantelli stabilisce il nuovo record del periodo più lungo lasciato trascorrere tra due partecipazioni. Altro grande rientro a distanza di un lungo periodo di assenza è quello di Giorgio Tola, che si ripropone sul campo della Chapelle a distanza di ventun anni dalla semifinale raggiunta nel 2001. Flavio Accarigi, Alessandro Capuzzo, Domenico Casanova e Paolo Colombo sono invece gli esordienti. Capuzzo, inoltre, con i suoi undici anni, è anche il più giovane iscritto al torneo. Modesta la partecipazione femminile, rappresentata da Annamaria Figari, Maria Vittoria Riina e dalla già citata Mantelli. Dei due detentori del titolo, Matteo Ramassotto e Marco Capriolo, solo quest'ultimo è presente ai nastri di partenza. Tra i principali pretendenti alla vittoria finale quest'anno, oltre al campione uscente Capriolo, si possono sicuramente annoverare i soliti Barberis, Figari, Mantelli, Picco e Zuccadelli. Da tenere comunque sott'occhio anche le prestazioni di giocatori come Occhiena, da tre anni ai vertici del torneo, e Olent, già finalista una volta e ben quattro volte semifinalista.
Da segnalare che, su suggerimento di Maurizio Barberis, viene introdotta quest'anno una modifica al regolamento che riguarda il caso in cui un giocatore dia forfait in uno degli incontri della fase eliminatoria. Mentre fino all'anno scorso il compagno del giocatore ritiratosi, per guadagnare punti, doveva per forza giocare da solo contro la coppia avversaria, nel 2022 si lascia la scelta al giocatore se disputare l'incontro da solo, come in passato, o se guadagnare 3 punti senza disputare l'incontro. In tal caso la coppia vincitrice ottiene chiaramente 15 punti. Tale modifica ha lo scopo di consentire al giocatore penalizzato dall'abbandono del compagno, di evitare grandi dispendi di energie in incontri giocati da solo, spesso senza comunque grandi possibilità di ottenere punti.

Come di consueto il torneo prende inizio il 10 Agosto anche se, per restrizioni imposte dal condominio, la maggior parte degli incontri verrà disputata nella fascia pomeridiana. La prima giornata di gare si svolge senza particolari emozioni, sino a quando si arriva all'ultimo incontro in programma, che vede Antosiano-Zeme opposti a Rena-Rossi. La partita è sicuramente la più emozionante della giornata. Il match procede con ciascun giocatore che tiene il proprio servizio fino al 3-3 quando, ad un break su Antosiano segue un controbreak su Rena. I servizi tornano quindi a dominare, anche se sul 6-6, Zeme ed Antosiano devono annullare tre pericolose palle break su servizio Zeme. In svantaggio per 7-8, Rena e Rossi annullano un match-point e riescono a trascinare il match al tie-break, dove devono però soccombere per 7-4.
Il prosieguo del torneo è purtroppo funestato dal ritiro di Olent, che deve dare forfait dopo aver disputato un solo match. La seconda giornata di torneo è composta da otto partite, vista l'impossibilità per Colombo di giocare il giorno precedente, e si svolge senza sussulti.

La terza giornata, decisiva per il passaggio ai quarti, offre nel complesso incontri più equilibrati rispetto ai due turni precedenti e si risolve con l'ultimo match tra Occhiena-Figari (Giorgio) e Zeme-Boglione. Quest'ultimo è già qualificato ai quarti ma rimangono vacanti due posti da spartirsi tra Occhiena, Giorgio Figari, Zeme ed Antosiano. Quest'ultimo, seguendo la partita da spettatore, può solo sperare in un risultato favorevole. L'incontro è estremamente combattuto e non riesce a terminare entro l'orario previsto, cioè le 17.00. Fortunatamente, grazie ad una gentile concessione di Lops, assente quest'anno al torneo ma titolare dell'ora dalle 18 alle 19, l'incontro può riprendere alle 18 sul punteggio di 7-4 per Zeme-Boglione. Occhiena e Giorgio Figari, nonostante lo svantaggio, tornano in campo determinati e, grazie agli allunghi a rete di Figari ed al consueto lavoro da fondocampo di Occhiena, riescono ad accorciare le distanze. Tuttavia a spuntarla alla fine sono Zeme e Boglione, con il punteggio di 9-7, che condanna Occhiena e Giorgio Figari come primi due esclusi dai quarti. Da notare che, al termine della fase eliminatoria, ben tre giocatori (Capriolo, Colombo e Claudio Mantelli) raggiungeranno la quota massima di 45 punti.

Il turno dei quarti di finale si apre con l'incontro che vede Gianenrico Figari e Zeme contrapposti a Capuzzo e Rena. Questi ultimi, grazie alla potenza e alla profondità dei colpi da fondocampo di Capuzzo, unite alla proverbiale affidabilità di Rena, complicano non poco i piani della coppia ligure-piemontese e si portano in vantaggio per 4-2. Figari inizia però ad addormentare il gioco, ricorrendo spesso anche al pallonetto lungolinea, che costringe gli avversari a frequenti scambi di posizione. Zeme e Figari conquistano quindi sei game consecutivi e, nonostante una reazione d'orgoglio di Capuzzo-Rena sul 4-8, finiscono per aggiudicarsi l'incontro per 9-5. Il secondo quarto di finale, in maniera del tutto inedita, termina per abbandono di Chiari per un diverbio con Accarigi, quando questi ultimi si trovano in svantaggio per 1-7 nei confronti di Claudio Mantelli e Colombo. Successivamente sono Capriolo ed Antosiano a garantirsi un posto in semifinale, ai danni di Zuccadelli e Boglione, grazie ad un prepotente avvio di match che li porta rapidamente sul 4-0. Nonostante la reazione degli avversari, Capriolo ed Antosiano riescono a gestire il vantaggio e mantenere il controllo della partita sino alla fine. L'incontro sicuramente più combattuto ed agonisticamente intenso del torneo è il quarto di finale delle ore 12, in cui Barberis e Blandin Savoia se la devono vedere con Picco e Regaldo. Barberis, che sembra aver recuperato dopo i guai fisici dell'anno scorso, è il consueto indomito mastino a tutto campo. Le sue traiettorie strette mettono in difficoltà gli avversari e procurano molte opportunità a Blandin Savoia, anch'egli in ottima forma, per chiudere a rete. Dal canto suo Regaldo è autore di una prova encomiabile. Disputa la sua miglior partita del torneo 2022 e probabilmente una delle sue migliori partite in assoluto sul campo della Chapelle, sia come tenuta fisica che come tenuta mentale. Difatti, grazie anche ad uno Stefano Picco che, come al solito, fa sentire il peso della propria caratura atletica, i due rimontano da una situazione di 3-6 che sembrava compromessa. Dopo oltre un'ora di gioco le due forze in campo sembrano davvero equivalersi ed il tie-break è la naturale soluzione per decretare la coppia vincitrice. Anche quest'ultima fase della partita è però combattutissima e giocata sul filo dei nervi. Sul 5-5, dopo un'estenuante battaglia a base di profondi pallonetti tra Regaldo e Barberis, quest'ultimo trova il coraggio per porre fine allo scambio e si inventa uno smash da fondocampo vincente, che lambisce gli ultimi centimetri prima della riga di fondo avversaria. Un disperato tentativo di recupero di Regaldo sul match-point non è sufficiente e così Barberis e Blandin Savoia passano il turno contro due avversari che possono però lasciare il campo a testa molto alta.

Tra i quarti e le semifinali del pomeriggio arriva però il forfait di Zeme, che accusa un dolore al ginocchio. Il regolamento premia Picco come miglior giocatore tra quelli eliminati ai quarti. Il sei volte finalista del torneo rientra quindi in gioco e, nel corso della prima semifinale, affronta Blandin Savoia ed Antosiano, affiancato da Capriolo. Picco e Capriolo concedono ben poco agli avversari che, pur artefici di una lodevole prestazione, perdono la semifinale in due set. Ben più combattuta à la seconda semifinale, in cui Mantelli e Figari devono vedersela con l'inedita coppia Barberis-Colombo. Questi ultimi impostano una tattica di gara molto aggressiva, presentandosi spesso entrambi a rete. Tale strategia dà i suoi frutti, sorprendendo Figari e Mantelli, che sono costretti a concedere il primo set con il punteggio di 6-3. L'incontro è decisamente spettacolare, e caratterizzato da frequenti e prolungate schermaglie a rete, con protagonisti tutti ottimi giocatori di volo. Nel secondo set la coppia cuneo-genovese riorganizza le idee e, complice anche un fisiologico calo degli avversari, riesce a portarsi in vantaggio per 5-2. Barberis e Colombo, tuttavia, non demordono e riescono a recuperare il break di svantaggio equilibrando il punteggio sul 5-5. Nonostante la situazione di grande equilibrio a livello di punteggio, si può però purtroppo dire che la vera partita finisce qui. Barberis accusa un dolore alla gamba che lo penalizza notevolmente negli spostamenti. Rimane in campo ma concedendo un handicap troppo grande per una coppia forte come Mantelli-Figari, che si aggiudica una striscia di otto game consecutivi, chiudendo così l'incontro.

L'ultimo sorteggio del 2022 stabilisce che a contendersi la vittoria finale saranno le coppie Capriolo-Picco e Figari-Mantelli. Il novero di finalisti è uno di quelli che può al meglio rappresentare la storia dei vincenti al torneo la Chapelle. Difatti, i quattro finalisti, oltre ad essere stato ciascuno di essi almeno due volte campione alla Chapelle, mettono in campo insieme la bellezza di diciannove trofei vinti (oltre che di ben trenta finali raggiunte, esclusa quella dell'edizione attuale).
Il mattino del giorno della finale, la pioggia, che aveva risparmiato il torneo nei giorni precedenti, purtroppo inizia a cadere proprio intorno alle 10, ora prevista per l'ingresso in campo dei giocatori. Non trattandosi di una semplice perturbazione passeggera, i giocatori lasciano le vicinanze del campo, con l'accordo di ritrovarvisi qualora le condizioni meteorologiche dovessero migliorare in maniera stabile. Dopo una lunga attesa, i finalisti possono finalmente tornare sul campo ed iniziare i palleggi di riscaldamento, quando sono ormai le ore 15.
L'incontro prende quindi il via ed è caratterizzato da frequenti scambi in diagonale, giocando tra l'altro tutti e quattro i finalisti dalla parte del dritto. Il servizio comanda e detta l'evolversi del punteggio, con Capriolo e Mantelli che sfruttano le traiettorie esterne mancine, mentre Figari e Picco si affidano ad una prima di servizio piatta. La regola dei servizi si infrange sul 5-4 per Capriolo-Picco, quando è Figari a subire il break, concedendo quindi la prima frazione agli avversari. Questi, acquisita fiducia, giocano più in tranquillità già dalle prime battute del secondo set, in cui riescono a procurarsi un altro break di vantaggio, che mantengono fino alla fine del secondo set, vinto per 6-3. Capriolo e Picco si laureano quindi campioni del torneo La Chapelle 2022. Marco Capriolo conferma il successo dell'anno precedente, mentre Picco, oltre ad aggiudicarsi la sua terza vittoria, diventa il primo giocatore nella storia del torneo a vincere dopo essere stato ripescato. A Mantelli e Figari resta la soddisfazione di una finale persa avendo poco da farsi perdonare e raggiunta dopo aver superato un ostacolo molto duro in semifinale.
Essendo il campo occupato a partire dalle ore 17, la premiazione quest'anno non ha luogo sul campo stesso, come era stato nelle ultime edizioni, ma nel consueto spazio coperto del condominio Intermatic, dove si era già svolta in molte occasioni nel passato.

2023

Dopo un lungo saliscendi nel numero dei potenziali iscritti, il 9 Agosto 2023 si effettua il sorteggio che inaugura la trentasettesima edizione del torneo. Il tabellone, a ventiquattro giocatori, offre diversi spunti di interesse. In primo luogo si può dire che, in questa edizione, il condominio La Chapelle si "riappropria" del torneo, nel senso che solo un giocatore su quattro risulta essere esterno al condominio. D'altro canto, un giocatore su quattro risulta anche avere meno di vent'anni, a testimoniare una considerevole partecipazione di giovani. Tra questi, in particolare, da segnalare i giovanissimi Quartarella e Walzel, nati nel 2011. I due under 14, assieme ad Alessandra La Tegola, Martino, Ossola e Zamparo, formano il gruppo degli esordienti nel torneo, curiosamente, anche questi in rapporto di un giocatore su quattro. Le sole La Tegola e Fuselli (quest'ultima al rientro dopo sei anni) rappresentano invece la partecipazione femminile. Non si può tuttavia non essere tentati dal dire che l'edizione 2023 è soprattutto quella che segna il ritorno di due tra i più grandi protagonisti della storia del torneo. Si tratta infatti di Marco Ponti e Andrea Beccuti che, a distanza, rispettivamente, di undici e dodici anni, tornano a calcare il campo della Chapelle, peraltro su una superficie diversa da quella che li aveva visti protagonisti nel primo decennio degli anni Duemila. Tra i protagonisti recenti, pesano invece in negativo le assenze di Bima, Capriolo, Figari, Picco, Rena e Zuccadelli per gli uomini (mentre si rivedono Andrea e Matteo Ramassotto). Quelle di Barboni, Gaia Nobili e Riina per le donne.

La prima giornata del torneo fornisce dei verdetti piuttosto sorprendenti, anche se bisogna tener presente il ruolo giocato dagli infortuni. Nel primo incontro del torneo, difatti, Lorenzo Mandrino e Zeme concedono appena tre game ad una coppia solida come Barberis-Regaldo. Il risultato è tuttavia viziato da un fastidioso problema di vesciche ai piedi per Regaldo. Questi è visibilmente limitato negli spostamenti, che solitamente costituiscono uno dei punti forti del suo gioco. Mandrino e Zeme, dal canto loro, sbagliano pochissimo e la partita si incanala così verso un inevitabile epilogo. Fa sensazione anche il difficile rientro di Beccuti, che deve incassare due sconfitte nei suoi due primi incontri, giocati entrambi il 10 Agosto. Anche in questo caso, complice del risultato è un infortunio, nello specifico un taglio alla mano destra. Nella prima partita del tre volte campione, in coppia con Albertoni contro Mantelli e Occhiena, per i primi quattro game sembra rivedersi il Beccuti di dodici anni prima: grandi anticipi a rete, pressione da fondocampo sia col dritto che col rovescio, perfetta visione di gioco. Tuttavia, dopo un vantaggio iniziale di 3-1, qualcosa sembra incepparsi e, a due veterani del calibro di Mantelli ed Occhiena, non si possono concedere regali. Questi ultimi finiscono difatti per imporsi col punteggio di 9-5. Nel suo secondo impegno della giornata, Beccuti prova ad ovviare al problema che lo affligge, giocando con un guanto indossato sulla mano destra. Una curiosa soluzione che il campione torinese riproporrà anche negli incontri successivi. La partita, che lo vede in coppia con l'esordiente Walzel contro Regaldo ed Antosiano, si presenta tuttavia ostica già in condizioni normali. Beccuti e Walzel, nonostante tutto, tengono bene il campo, e dal 5-8, riescono a guadagnarsi ben quattro opportunità per risalire 7-8. Nel finale di partita tuttavia sale in cattedra Antosiano che, al terzo match-point, chiude l'incontro con una risposta vincente di dritto. In corso di giornata da registrare anche il rientro molto positivo di Ponti che, in coppia con La Tegola, si impone per 9-1 su Blandin Savoia e Ossola.

La seconda giornata si apre con un incontro decisamente equilibrato, in cui Mantelli e Regaldo lottano punto su punto contro Ponti e Marchiori. Le coppie si portano sul 6-6, dopodiché uno strappo di Ponti e Marchiori frutta a questi ultimi il vantaggio di 8-6. Gli avversari accorciano fino al 7-8 ma Marchiori chiude l'incontro tenendo il proprio servizio. Beccuti, coadiuvato da Lorenzo Mandrino, si assicura quindici punti ai danni della coppia di famiglia formata da Andrea e Matteo Ramassotto, mentre è da segnalare anche il bell'incontro delle 14, in cui Occhiena ed Ossola si portano avanti 7-4, prima di subire una parziale rimonta da parte di Casanova e Martino. Questi ultimi escono infine sconfitti a testa alta col punteggio di 9-6. Nella terza giornata l'incontro di maggiore interesse è quello delle ore 15, che finisce per condannare sorprendentemente Barberis ad una prematura uscita di scena. In una partita disturbata dalla pioggia, il pluricampione, in coppia con Marchiori, ce la mette tutta per conquistare i punti necessari per il passaggio ai quarti, ma Accarigi e Blandin Savoia non concedono nulla e si impongono per 9-2. La classifica al termine delle tre giornate di qualificazione vede in testa Lorenzo Mandrino che realizza anche l'en-plein totalizzando 45 punti. Da segnalare anche l'eccellente performance del giovanissimo Quartarella, che si classifica al secondo posto col ragguardevole punteggio di 43 punti. Tra le vittime eccellenti della prima fase del torneo, oltre a Barberis, è da citare anche Matteo Ramassotto, vincitore nel 2021 e quest'anno penalizzato da sorteggi non favorevoli.

Nel primo quarto di finale, Mantelli e Accarigi superano Zamparo e Quartarella per 9-1, nonostante diversi game combattuti e terminatisi ai vantaggi. Il secondo quarto di finale si candida ad essere il match del torneo (anche se, come vedremo, la giornata regalerà altre emozioni). Beccuti e La Tegola si trovano di fronte Andrea Ramassotto e Regaldo, quest'ultimo, come abbiamo visto, approdato ai quarti dopo una fase eliminatoria sofferta. Beccuti, d'altro canto, sembra non aver risolto del tutto i problemi alla mano e difatti fatica nei suoi primi due turni di servizio, che tiene solo dopo aver annullato tre palle break. Tuttavia, grazie anche ad un'ottima partita di La Tegola che, oltre a giocare profondo da fondocampo, protegge bene la rete, la coppia di doppio misto si porta sul 5-1. Un vantaggio che pare rassicurante e che raramente è stato ribaltato nella storia di questo torneo. Le statistiche sembrano però importare poco a Ramassotto e ad un redivivo Regaldo. Quest'ultimo trova difatti il bandolo della matassa cominciando ad alternare pallonetti calibrati a feroci passanti incrociati stretti. Ramassotto, dal canto suo, completa l'opera di Regaldo, con frequenti interventi a rete e generosi recuperi. Con un vantaggio assottigliatosi ad un game, Beccuti e La Tegola trovano la lucidità per fermare la rimonta degli avversari e si issano con fatica sul 6-4. I problemi alla mano però continuano a tormentare Beccuti, che ricorre nuovamente al guanto. Regaldo e Ramassotto a questo punto sentono di potercela fare e, con un break su La Tegola, mettono la testa avanti per 8-7. Regaldo tiene quindi il proprio servizio a zero e ottiene una vittoria che sembrava impensabile, solo fino a trenta minuti prima. L'infaticabile veterano raggiunge così il ragguardevole traguardo di cinque semifinali su sei partecipazioni. Primo approdo in semifinale, invece, per Andrea Ramassotto. Esce di scena anzitempo un Beccuti limitato da condizioni fisiche non perfette. Si ferma ai quarti anche la corsa di La Tegola, comunque protagonista di un ottimo torneo.
Meno altalenante, ma comunque equilibrato, anche il quarto di finale delle ore 11, in cui il solido rovescio bimane dell'ottimo Mario Mandrino, unito al martellante dritto di Occhiena, la spunta per 9-6 contro gli indomiti Zeme e Antosiano. Gli ultimi due posti per le semifinali se li aggiudicano Ponti e Lorenzo Mandrino, che si impongono per 9-2 su Blandin Savoia e Casanova.

Dopo i sorteggi e la consueta pausa, gli incontri riprendono alle ore 15, con la prima semifinale. L'unione di due servizi tra i più efficaci mai visti in tutta la storia del torneo, di due dritti mancini, di due grandi interpreti del gioco a rete, di due giocatori di esperienza (che tra l'altro si presentano con un totale di quindici tornei vinti) è ciò che Mario Mandrino e Occhiena si trovano a dover affrontare giocando contro Ponti e Mantelli. Questi ultimi si impongono in maniera perentoria, con una prestazione senza sbavature.
La seconda semifinale, che vede Regaldo e Lorenzo Mandrino schierati contro Accarigi e Andrea Ramassotto, si presenta invece ben più equilibrata. Il primo set di questo incontro rimarrà sicuramente impresso nella storia del torneo. Grande protagonista è ancora Regaldo che, nonostante le fatiche del mattino e i postumi dell'infortunio, offre una prestazione strepitosa. La strategia impostata da Accarigi e Ramassotto prevede che il primo giochi profondo di rimessa, mentre il secondo deve governare la rete. Questa strategia però non fa i conti la precisione dei pallonetti di Regaldo, che riesce sistematicamente a scavalcare Ramassotto. La coppia ligure-piemontese deve quindi rivedere il proprio assetto in campo. Accarigi e Ramassotto decidono così di rimanere entrambi sulla linea di fondo all'inizio dello scambio. La partita si trasforma quindi in un'estenuante battaglia di nervi, in cui ciascuna coppia cerca di mettere fuori posizione gli avversari per poi poter chiudere il punto a rete o indurre gli avversari all'errore. Nel corso del set, tuttavia, peggiorano purtroppo le condizioni fisiche di Mandrino, che già negli ultimi incontri, aveva accusato dolori alla gamba. Nonostante ciò, Regaldo e Mandrino, sotto di un break, sul 4-5 annullano tre set-point consecutivi su servizio Accarigi e, sullo slancio, strappano il servizio agli avversari. Il set approda infine al tie-break. Mandrino e Regaldo riescono ad annullare altri due set-point ma, allo stesso tempo, non riescono a sfruttare un set-point a proprio favore su servizio Regaldo. Alla fine Accarigi e Ramassotto la spuntano aggiudicandosi il tie-break per 10-8. Ad inizio del secondo set la pioggia torna a disturbare il torneo. Le condizioni fisiche di Mandrino purtroppo non migliorano e limitano notevolmente il giocatore, sia negli spostamenti che nell'esecuzione dei colpi. Accarigi e Ramassotto si portano così in vantaggio per 2-0 all'inizio della seconda frazione. Gli avversari, con uno scatto d'orgoglio, recuperano fino al 2-2 ma l'andamento della partita è ormai profondamente compromesso dall'infortunio di Mandrino, che rimane comunque stoicamente in campo. Chiudendo il secondo set per 6-2, Accarigi e Ramassotto raggiungono per la prima volta la finale, dove però si troveranno da parti opposte della rete, accompagnati rispettivamente da Mantelli e Ponti.

Le fasi iniziali della trentasettesima finale del torneo della Chapelle sono caratterizzate da un certo numero di errori gratuiti commessi da entrambe le parti e probabilmente figli della tensione provata dai giocatori. Ponti difatti fatica ad entrare in partita e perde il proprio servizio in apertura. Gli avversari non ne approfittano, subendo il controbreak su servizio Mantelli. Il set prosegue in equilibrio fino a quando arriva il break decisivo su Ramassotto, che consegna la prima frazione di gioco ad Accarigi e Mantelli, con il punteggio di 6-4. Ponti ricorda però che non si vincono sette finali su otto per caso e nel secondo set alza il livello di gioco. Il mancino milanese sorprende gli avversari con frequenti discese a rete in controtempo, che fruttano a lui e a Ramassotto facili palle da chiudere a rete. L'efficace reazione della coppia lombardo-piemontese si traduce in un secondo set vinto per 6-1. Ad inizio terzo set, l'inerzia della partita sembra essere tutta dalla parte di Ponti e Ramassotto e l'occasione per assestare un colpo decisivo arriva con una palla break su Mantelli. Qui la partita prende un'ulteriore svolta. Dopo un lungo e spettacolare scambio, Ramassotto ha l'opportunità per incamerare il prezioso break ma la sua stop-volley si ferma sul nastro. Scampato il pericolo, Mantelli riesce a tenere il servizio. Il rimpianto per l'occasione perduta sembra provocare un contraccolpo a Ponti e Ramassotto, che subiscono un parziale di cinque giochi a zero. Con una reazione d'orgoglio, il duo milano-torinese accorcia le distanze portandosi sul 2-5, ma il divario ormai è incolmabile e con il punteggio di 6-2 si conclude il terzo set e così l'incontro. Mantelli centra quindi il nono successo alla Chapelle, staccando di due lunghezze proprio Ponti, che manca quindi l'occasione per raggiungere l'organizzatore del torneo, in termini di numero di vittorie. A Ponti resta comunque la soddisfazione di aver raggiunto la nona finale, al rientro dopo undici anni di assenza. Accarigi, alla sua seconda partecipazione, iscrive per la prima volta il proprio nome nell'albo d'oro della Chapelle, mentre Ramassotto corona un ottimo torneo raggiungendo una finale quanto mai meritata.

2024

Non priva di disguidi la compilazione del calendario degli incontri per l'edizione 2024. A poche ore dall'inizio delle partite, e a sorteggi già effettuati, si è ancora in cerca di un partecipante per portare il tabellone a 28 giocatori.
Il comitato organizzatore preferisce, difatti, evitare di ricorrere alla soluzione adottata alcune volte in passato quando il numero totale dei partecipanti non era un multiplo di quattro, e che consiste nel far giocare più incontri ad alcuni giocatori che vengono risorteggiati in luogo dei giocatori mancanti. Poco prima della mezzanotte del 9 Agosto la situazione tuttavia si sblocca, sancendo anche una novità assoluta. La ventottesima iscrizione corrisponde infatti anche all'ingresso della prima giocatrice straniera nella storia del torneo. Si tratta di Chrystelle Yern, di nazionalità francese, che interrompe una sequenza di iscrizioni di partecipanti italiani che durava del 1987. Oltre a quello di Yern, gli altri esordi del 2024 riguardano Luca Alzani, Gioele Albertoni, Ivan Di Palma, Vittorio D'Alessio ed Emanuele Walzel. Benedetta Fuselli e Maria Vittoria Riina completano, con Yern, il novero di partecipazione femminile di questa edizione. Tra i giovani, da segnalare anche Giorgio Figari ed Edoardo Walzel, oltre ai succitati Albertoni, Alzani e D'Alessio. Rispetto all'anno precedente, il tabellone contiene quattro giocatori in più e, pur perdendo Andrea Beccuti, ritrova Stefano Picco. Tra i maggior candidati alla vittoria finale, a Picco si aggiungono i soliti Mantelli, Barberis e Zuccadelli, oltre ad un Marco Ponti quanto mai motivato. Regaldo, Occhiena, Rena e Blandin Savoia si propongono, come al solito, come outsider di lusso.

La prima giornata del torneo si rivela all'insegna dello squilibrio nei punteggi, con una sola partita (quella tra Boglione-Riina ed Occhiena-Alzani) in cui la coppia vincitrice non ottiene 15 punti. Va comunque segnalato il generoso finale di partita di Di Palma ed Emanuele Walzel, che di fronte ad Edoardo Walzel e Casanova, riducono lo svantaggio da 1-8 a 3-8, prima di perdere per 9-3.
Anche la seconda giornata dispensa punteggi severi e bisognerà aspettare il match delle 16 tra D'Alessio-Zuccadelli e Albertoni Federico-Casanova, per vedere un punteggio equilibrato quanto un 9-6.
Le partite del 12 Agosto sono invece quelle che regalano le maggiori emozioni, perlomeno per quanto riguarda la prima fase del torneo. Nel match delle 10, il campione uscente Accarigi, in coppia con Marchiori, sembra aver vita facile contro Regaldo e Blandin Savoia, e riesce a portarsi sul 5-2. Uno svantaggio di tre game è solitamente difficile da recuperare ed, in un set ai nove, è spesso precursore di una sconfitta. Non però per l'esperta coppia Regaldo-Blandin Savoia, che inizia a tessere una trama di pallonetti e passanti, che li porterà ad una vittoria finale per 9-7. Con lo stesso punteggio, Boglione e Gioele Albertoni si impongono su Barberis ed Alzani, che pur erano stati in vantaggio per gran parte del match. Da segnalare in particolare gli ottimi game finali disputati dal giovane Albertoni, che dimostra notevole precisione col dritto e grande tranquillità nei momenti cruciali. Il match più atteso della giornata è quello delle 14 tra Zuccadelli-Casanova ed Occhiena-Colombo. L'incontro non tradisce le aspettative. Zuccadelli ed Occhiena garantiscono regolarità da fondocampo, mentre Casanova e Colombo movimentano il gioco con frequenti incursioni a rete. L'incontro è dominato dalla regola del servizio e si concluderà con un solo break per parte. Bisognerà difatti ricorrere al tie-break per sancire la vittoria finale di Zuccadelli e Casanova. A seguire scendono in campo D'Amore-Ponti contro Picco-Yern. Anche in questo caso l'incontro offre grande equilibrio. Sul 6-6 15-0, tuttavia, purtroppo D'Amore si procura un infortunio al polpaccio che lo costringe ad abbandonare l'incontro ed il prosieguo del torneo (avrebbe dovuto successivamente disputare anche un secondo incontro nella terza giornata). Come previsto dal regolamento, Ponti prosegue l'incontro da singolarista contro Picco e Yern, e riesce ad issarsi fino al tie-break, dove si impone di misura per 7-5. Orfano di D'Amore, l'ultimo incontro della fase eliminatoria vede Edoardo Walzel e Giorgio Figari fronteggiare il solo Alzani. Questo incontro si traduce anche in una sfida diretta tra Walzel ed Alzani, per accaparrarsi l'ultimo posto disponibile per i quarti. A Walzel sarebbe necessario arrivare perlomeno al tie-break ma la partita la vince coraggiosamente Alzani per 9-5 ed è l'esordiente che passa ai quarti.

Nel primo quarto, Blandin Savoia e Zuccadelli si impongono con un sorprendente 9-4, dopo aver recuperato un break in apertura, sulla forte coppia Accarigi-Rena. Gli altri incontri dei quarti rispettano i pronostici, anche se va segnalato l'eccellente avvio di match di Boglione-Alzani, che si portano in vantaggio per 2-0 e 0-30 su servizio avversario, prima che Mantelli e Ponti riescano a prendere le misure e prevalere per 9-3. Particolarmente emozionante il quarto di finale delle 12, in cui Colombo e Giorgio Figari riescono a portarsi avanti per 6-4, per poi subire la rimonta di Picco e Casanova, che finiscono per imporsi 9-7.

La prima semifinale si rivela essere un match molto equilibrato, con momenti di forte tensione, ed è probabilmente ad eleggersi come match del torneo 2024. Da una lato della rete si schiera la coppia tutta mancina Ponti-Solari e dall'altro la coppia Picco-Zuccadelli, già vincitrice nel 2017. Grazie ad un break su Picco, Ponti e Solari incamerano il primo set per 6-4. La coppia lombardo-ligure si porta anche in vantaggio per 3-2 nella seconda frazione, quando il match deve essere interrotto per pioggia. Al termine di una breve sospensione, sono ancora Ponti e Solari ad uscire meglio dai blocchi e, dopo aver allungato sul 4-2, sembrano avere la partita in pugno. Tuttavia è in questa fase concitata del match che i due piemontesi iniziano a dare il meglio di sè, migliorando l'efficacia in risposta ed al servizio. Picco e Zuccadelli, recuperano il break e, sullo slancio, vincono il secondo set oltre a portarsi in vantaggio per 4-2 nella frazione finale. Ponti e Solari riescono però a riordinare le idee e ad effettuare una rimonta a loro volta. Le ultime fasi di gioco sono equilibratissime ed offrono grandi emozioni, con Ponti e Solari che riescono coraggiosamente ad annullare due match-point sul 4-5 per poi conquistare l'ultimo break e chiudere per 7-5 con Ponti al servizio.
Nella seconda semifinale, a sfidare Blandin Savoia e Casanova sono Mantelli, alla ricerca della decima vittoria alla Chapelle e Regaldo, che suggella un impressionante record di regolarità, con sei semifinali raggiunte su sette partecipazioni. Nonostante i favori del pronostico, Mantelli e Regaldo faticano non poco nel primo set, complici un Blandin Savoia particolarmente ispirato ed un Casanova molto solido. In vantaggio per 6-5, con due set-point a disposizione, sembra comunque fatta per Mantelli e Regaldo. Sono tuttavia i loro avversari che alla fine riescono ad aggiudicarsi il game del 6-6, grazie anche ad un errore di valutazione di Regaldo che, sul secondo set-point, risponde al volo una palla destinata ad uscire. Casanova e Blandin Savoia non riescono però a sfruttare la rimonta e il tie-break è appannaggio di Mantelli e Regaldo. Nel secondo set, questi ultimi acquistano sicurezza e concedono solo due game a Blandin Savoia e Casanova, che escono comunque a testa alta, entrambi protagonisti di un ottimo torneo.

Il sorteggio del 13 Agosto ripropone, per la finale, le coppie vincitrici delle due semifinali. Una leggera pioggia mattutina sembra minacciare il regolare svolgimento della finale ma alle 10 in punto il campo è praticabile e, come previsto, le coppie Solari-Ponti e Mantelli-Regaldo, iniziano la fase di riscaldamento. Il primo set di Ponti e Solari è sontuoso e i due mancini impongono una netta supremazia nel servizio e nel gioco a rete, in particolare nello smash. Nel secondo set, Mantelli e Regaldo cambiano strategia. Il nove volte campione della Chapelle propone il serve and volley sul proprio servizio. La stessa tattica difatti fruttò a Mantelli e Regaldo il primo set nella semifinale del 2021, prima che problemi fisici intervenissero a compromettere l'esito dell'incontro. La svolta tattica si rivela efficace e, nel secondo set Ponti e Solari sembrano non avere vita facile. Solari, in particolare, deve annullare due insidiose palle break sul proprio servizio. Scampato il pericolo, Ponti e Solari riescono però a trovare le contromisure e si aggiudicano anche il secondo set e così il torneo. Ponti si prende quindi la rivincita in finale nei confronti di Mantelli, che lo aveva sconfitto l'anno prima. Il campione milanese mette quindi le mani sull'ottavo trofeo. Primo successo invece per Federico Solari, già finalista otto anni prima. Mantelli deve rimandare l'appuntamento con il decimo successo, ma corona comunque un lustro memorabile, con due finali, due vittorie ed una semifinale. Chi esce dal torneo come vincitore morale è sicuramente Michelangelo Regaldo. Un quarto di finale, cinque semifinali ed una finale su sette partecipazioni già di per sè rendono straordinario il suo rendimento alla Chapelle. Le prestazioni di Regaldo diventano però impressionanti quando si tiene conto che il giocatore torinese aveva 73 anni alla sua prima partecipazione e che, con la finale conquistata nel 2024, diventa il primo giocatore della Chapelle a disputare una finale (peraltro con un tabellone a 28 giocatori) nell'ottantesimo anno di età. All'encomiabile longevità tennistica, Regaldo quest'anno aggiunge un'ulteriore dimostrazione di attaccamento al torneo, fornendo anche un prezioso e considerevole contributo alla raccolta dei premi per i partecipanti.